Tre tempeste di vento e un tornado in un giorno in Puglia, l’allarme di Coldiretti

In 24 ore si sono abbattute sulla Puglia tre tempeste di vento a Bari, Barletta e Gallipoli e un tornado a Monopoli con rami degli alberi spezzati e d

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In 24 ore si sono abbattute sulla Puglia tre tempeste di vento a Bari, Barletta e Gallipoli e un tornado a Monopoli con rami degli alberi spezzati e danni alle produzioni in campagna a causa del forte vento che ha fatto cadere a terra le olive. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sulla base dei dati Eswd (European Sever Weather Database) in riferimento alle tempeste di vento che stanno colpendo la Puglia nelle ultime ore.

Il maltempo ha colpito città e campagne dove il brusco abbassamento della colonnina di mercurio ha portato il gelo dopo – sottolinea la Coldiretti – un autunno mite con una temperatura che era stata fino ad ora di oltre 2 gradi superiore la media. A preoccupare gli agricoltori – precisa la Coldiretti – sono i seri danni per le colture che sono impreparate di fronte al drastico ed improvviso abbassamento di temperatura anche superiore ai dieci gradi che si è verificato, quando fino a pochi giorni fa per le temperature primaverili in autunno si segnalavano i ciliegi in fiore e i fichi in produzione.

Siamo di fronte – continua la Coldiretti Puglia – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. Il risultato – sottolinea Coldiretti regionale – è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura con la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusca variazioni climatiche con ingenti danni in campagna. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.

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