Bollette mercato libero, paga di più il 95% delle famiglie che ha lasciato quello tutelato: le offerte

Non ci saranno proroghe per la fine del mercato tutelato di luce e gas, destinato a chiudersi nei primi mesi del 2024. Le tariffe in bolletta fissate

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Non ci saranno proroghe per la fine del mercato tutelato di luce e gas, destinato a chiudersi nei primi mesi del 2024. Le tariffe in bolletta fissate dallo Stato finiranno quindi come previsto dalla legge il 10 gennaio 2024 per il gas e il 1 aprile per l’elettricità. Un grande problema per le famiglie, considerando che secondo alcuni dati il 95% di coloro che sono passati al libero mercato paga di più. Vediamo nel dettaglio tutti i dati e cosa sapere in vista di questo cambiamento.Di mercato libero e di mercato tutelato si parla ormai da anni. Nonostante siano stati menzionati nel PNRR, dove si parla di «processo di piena liberalizzazione in materia di vendita di energia elettrica da realizzare entro il 2023», era dal 2017 che si immaginava la fine del mercato tutelato, addirittura entro il 2019. Rinviato per anni, è arrivata ora la decisione del definitivo passaggio. Secondo una ricerca di Facile.it, tre quarti degli italiani non sono però informati, al punto da non sapere nemmeno in che tipo di mercato si trovano.

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Conviene o no?

Come riportato da Sky Tg24, econdo Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, il 95% degli italiani passati al mercato libero nel 2023 al momento paga di più. Solamente il 5% spende meno. In realtà, fino a poco tempo fa, i dati mostravano una situazione diversa: tra il 2021 e il 2022 il mercato libero è stato più conveniente di quello tutelato, con risparmi anche del 30%. Un cambio di passo vero e proprio, rispetto al 2019 e al 2020.

Chi riguarda?

Questo passaggio non riguarderà però tutti. Il 50% delle famiglie, pari a 4,5 milioni di italiani, non passerà infatti al mercato libero, in quanto ha al suo interno membri vulnerabili, over75 o indigenti.

Le previsioni per il 2024

Secondo Arera, però, il 2024 sarà diverso, in quanto «La progressiva rinegoziazione dei contratti a prezzo fisso determineranno verosimilmente durante il 2° semestre 2024 un’inversione del differenziale tra mercato libero e tutelato, con costi più elevati per il consumatore».

Cosa scelgono gli italiani?

Se nel 2022 la maggioranza di coloro che avevano deciso di fare questo passaggio aveva optato per il prezzo fisso – 90,5% contro il 9,5% del variabile -, nei primi sei mesi del 2023 c’è stato un cambio di passo, tanto che l’89% ha scelto il prezzo variabile contro l’11% del fisso.

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