Siamo pochi e questo significa poca assistenza e poca prevenzione». Lo sfogo di alcuni infermieri è il giusto commento ai dati contenuti nell’ulti
Siamo pochi e questo significa poca assistenza e poca prevenzione». Lo sfogo di alcuni infermieri è il giusto commento ai dati contenuti nell’ultima analisi più aggiornata e autorevole della Corte dei conti secondo cui cui in Italia mancherebbero 65mila infermieri. Se a questo dato aggiungiamo la gobba pensionistica che farà uscire 100mila infermieri nei prossimi 8 anni, è facile comprendere che avremo fuori minimo 180mila professionisti con il camice bianco quando gli attuali impiegati nel sistema sanitario pubblico sono 280mila.
E, senza una soluzione alla carenza di organico, chi rischia di più non è soltanto l’assistenza, ma anche l’applicazione del Pnrr che, nella «missione 6» (Salute), stabilisce l’utilizzo delle risorse disponibili per le reti di prossimità, le strutture e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.
In Puglia, tra le regioni in cui la carenza infermieristica è più pesante, all’«appello» mancherebbero 6000 unità calcolate secondo l’ultimo rapporto della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.
«I dati sono decisamente sconfortanti – commenta Saverio Andreula, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bari -, soprattutto se confrontati con quelli di altre Regioni del Nord Italia. La carenza infermieristica in Italia e in particolare in Puglia non è mai stata così grave: senza un deciso e immediato cambio di rotta, infatti, è a rischio la garanzia di sicurezza delle cure».
Ulteriore elemento di riflessione è dato da un significativo calo di domande di accesso ai corsi di laurea di Infermieristica: «In alcuni atenei – spiega Andreula – per la prima volta, non si raggiunge nemmeno il numero di posti a bando. La riduzione media è del -10% rispetto allo scorso anno accademico (con il rapporto minimo domande/posti che il Paese abbia mai registrato): -12,6% al Nord, -15% al Centro e – 5,7% al Sud».
«La Puglia, come detto, è più in difficoltà di tutte le altre Regioni non già perché non ci sono infermieri interessati a colmare i propri vuoti di organici ma perché è in costante condizione di insostenibilità economica del proprio Servizio sanitario regionale.
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