DEDICATO A TERESA, A GIUSY POTENZA, A GIULIA E A TUTTE LE DONNE COLPEVOLI DI ESSERE DONNE

Teresa aveva cinque figli ed era una donna umile e di buon cuore, che di tanto in tanto dava una mano anche alle vicine nelle faccende domestiche.

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Teresa aveva cinque figli ed era una donna umile e di buon cuore, che di tanto in tanto dava una mano anche alle vicine nelle faccende domestiche. Un giorno, la sua innocente visita alla vicina si trasformò in una tragedia silenziosa, quando il padrone di casa abusò di lei. Il sesto figlio, l’atteso dono di un figlio maschio che avrebbe dovuto riempire il cuore di gioia di suo marito Nicola, si rivelò una maledizione. Nicola presentava con orgoglio ad amici e parenti quel fagottino. Poi, un giorno, il vicino ridendo sguaiatamente gli disse: “Ma non lo vedi che è uguale a me? Quello è figlio mio”.
Nicola, accecato dall’ira e dal disonore, scelse la strada della violenza estrema. Erano gli anni Cinquanta e una pistola divenne il suo giudice. Teresa, giovane e piena di vita, pagò il prezzo di una mentalità distorta, radicata in tempi oscuri. La donna, vista come un oggetto, un possesso dell’uomo, fu abusata e poi ammazzata, senza possibilità alcuna di difendersi.
Oggi, nel 2023, il delitto d’onore è stato abrogato, ma la mentalità distorta che relega la donna ad un ruolo subordinato persiste. Teresa era la mia bisnonna e la sua storia si intreccia con centinaia di altre storie di donne, vittime di un sistema che ancora oggi ne minaccia la dignità e la vita.
Giusy, Sara, Patrizia, Angela, Margherita, Giulia… nomi di donne vittime di una strage silenziosa che continua ad insanguinare il nostro Paese.
La mia voce si unisce al coro che grida con forza: basta! Ma non vogliamo solo manifestazioni o fiaccolate, occorre un vero cambiamento di rotta. È giunto il momento di abbattere le barriere mentali che ancora considerano la donna come un oggetto, permettendo che si decida persino della sua vita. Fermiamo il femminicidio, perché ogni donna merita rispetto, dignità e sicurezza e, soprattutto, perché ogni donna ha il diritto di essere l’artefice della propria esistenza, con il potere di scegliere, amare e vivere senza paura.
Maria Teresa Valente

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