Con i fondi europei finanziati 552 progetti sulla legalità in 5 regioni del Mezzogiorno

La dimora del boss che diventa agriturismo, la sicurezza dei territori con droni e telecamere per contrastare gli attentati e l’intelligenza artific

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(Imagoeconomica)

La dimora del boss che diventa agriturismo, la sicurezza dei territori con droni e telecamere per contrastare gli attentati e l’intelligenza artificiale contro le frodi ai danni dell’amministrazione pubblica.

I numeri del piano

La strada della legalità riparte da cinque regioni d’Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) grazie anche a una dotazione finanziaria importante che vede impiegate risorse comunitarie provenenti dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale e dal Fondo Sociale Europeo, cui si aggiunge il cofinanziamento nazionale. Sono le iniziative realizzate dal Pon Legalità 2014-2020, “Costruiamo legalità”, gestito dal ministero dell’Interno, i cui risultati sono stati presentati a Crotone. Il piano prevede un’azione complessiva con 552 progetti finanziati per un impegno di spesa di 904 milioni di euro. Di questi 329, per un valore di 763 milioni sono finanziati con il Pon legalità, mentre 223, che valgono 141 milioni di euro, sono finanziati con il Poc legalità il Programma Complementare al Pon e che ne supporta l’azione, «finanziato con risorse nazionali, che si concluderà nel dicembre del 2026». Entro il 31 dicembre saranno completati 230 progetti, per un valore complessivo di circa 661 milioni di euro.«Qui oggi si chiude il ciclo del Pon legalità, ed è molto importante che sia stato fatto a Crotone – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – . Sono affezionato a questo Pon perché ebbi modo di gestirlo in una precedente esperienza ministeriale molto importante che ha visto in Calabria e anche a Crotone alcune realizzazioni importanti, alcune ancora non terminate, nella logica di fare interventi che inducano al recupero sia culturale che di legalità e sicurezza, partendo dalla società civile e quindi dalla capacità della pubblica amministrazione di lavorare meglio».

Tre linee d’azione

Tre le linee di intervento in cui sono stati divisi i progetti. Si passa da quello destinato al «miglioramento della resilienza della pubblica amministrazione di fronte ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata» al supporto degli interventi per ridurre i fenomeni di marginalità sociale e favorire l’inclusione sociale. E poi le “attività finalizzate alla creazione di condizioni per lo sviluppo e l’attrazione di investimenti dei siti produttivi attraverso il ricorso a strumenti avanzati che segnano l’ingresso nel mondo dell’intelligenza artificiale”.

Cinque regioni interessate

Il piano ha interessato cinque regioni del Mezzogiorno: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata, dove, come ha sottolineato Stefano Gambacurta, prefetto dell’agenzia nazionale del programma, «sono radicate le mafie storiche». «Ma i progetti guardano anche a fenomeni di natura sociale che costituiscono la base non solo del crimine organizzato ma anche dei fenomeni delinquenziali comuni o di disgregazione sociale che poi genera illegalità – ha detto -. Un esempio pratico di come gli interventi abbiano inciso sulla società è rappresentato dal progetto Piter avviato nel comune di Napoli, che riguarda la riduzione dell’abbandono scolastico. Oggi coinvolge più di 200 ragazzi che sono cittadini del domani».

Gli studenti in campo

A rimarcare l’importanza del programma la dirigente scolastica Annamaria Maltese, che ha parlato di «Scuola come luogo privilegiato per costruire la cultura della legalità» e dei ragazzi che «hanno fatto esperienza formativa sui beni confiscati alla mafia». Quindi i 98 progetti finanziati con 103 milioni di euro in tutte le province della Calabria. Sottolineando l’impegno per la legalità e il valore dell’iniziativa, il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha annunciato che a Torre Melissa «faremo collassare un ecomostro costruito dalla ’ndrangheta».

I piani per il futuro

Guardando al futuro e al periodo 2021-27, Nadia Tempesta, della direzione generale Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea ha ricordato che «l’esperienza del Pon legalità e i temi non verranno abbandonati e troveranno continuità anche nel prossimo periodo di programmazione». Quanto sia importante la sicurezza e gli interventi di prevenzione e presidio dei territori l’ha sottolineato Aldo Ferrara presidente di Unindustria Calabria: «Dare la percezione della sicurezza è fondamentale. Siamo quasi nel vivo di quella che è la programmazione unitaria. Perché si mettano a terra gli investimenti gli imprenditori devono avere la garanzia della sicurezza».

Le esperienze sul campo

Spazio anche al racconto delle esperienze positive. Come il progetto Business Intelligence, finanziato all’Inps con 18,7 milioni di euro, che aiuta ad individuare le frodi in ambito previdenziale e a recuperare fondi erogati indebitamente. Poi gli interventi del prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e Giovanni Allucci, Amministratore Delegato di Agrorinasce, Agenzia per l’Innovazione, lo Sviluppo e la Sicurezza del territorio, che hanno parlato di altre iniziative, Come la villa del boss che diventa agriturismo, l’altra struttura che viene utilizzata per pubblica utilità. E le richieste sempre più «forti degli amministratori» per valorizzare e dare nuova vita ai beni che vengono restituiti alla collettività.

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