Sequestrati beni agli eredi di Pasquale Ricucci il successore di Romito

Questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanzaria di Bari, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni

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Questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanzaria di Bari, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni immobili, fabbricati e un compendio aziendale del valore di circa 700 mila euro, riconducibili agli eredi di Pasquale Ricucci, il boss dell’omonimo clan e successore di Mario Luciano Romito, assassinato nel 2019.

Il provvedimento adottato è l’epilogo di complessi accertamenti, ai sensi della normativa antimafia che consente l’adozione di misure patrimoniali anche quando il soggetto destinatario della loro applicazione muoia prima dell’instaurazione del procedimento di prevenzione nei confronti dei successori a titolo universale.

Ricucci, l’erede del boss Romito

Il destinatario della misura di prevenzione sarebbe stato, difatti, riconosciuto quale soggetto connotato da una pericolosità sociale qualificata, tenuto conto del ruolo verticistico assunto nell’ambito di un’associazione per delinquere di stampo mafioso operante nell’area garganica – tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo, segnatamente a capo del clan Ricucci-Lombardi-Romito, storicamente contrapposto al clan dei ‘montanari’ Li Bergolis-Miucci.

In particolare, alla luce delle condanne definitive e delle numerose indagini in cui è stato coinvolto, ha svolto un ruolo apicale nell’ambito dell’associazione di stampo mafioso, in seno alla quale ha manifestato una particolare capacità intimidatoria verso quanti operavano nel settore agricolo e dell’allevamento del bestiame.

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