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Con le bollette che ricominciano a salire, l’inflazione che ancora pesa sulla vita quotidiana e le spese da programmare da qui alla fine dell’anno, per gli italiani è già tempo di pensare alle tredicesime per cercare di far quadrare i conti. In arrivo a metà dicembre, la tredicesima di quest’anno beneficerà di uno sconto contributivo inferiore rispetto a quello vigente sulle buste paga, sgravio che però rischia di essere comunque più alto di quello che arriverà tra un anno, a dicembre 2024. Ecco perché.
LE TREDICESIME DI DICEMBRE
Il taglio del cuneo fiscale varato dal governo consente un’agevolazione contributiva di 7 punti percentuali fino a 25 mila euro e di 6 punti fino a 35 mila euro. Lo sconto però non vale sulle tredicesime che usufruiscono di un taglio sui contributi del 2 e del 3% (per i redditi rispettivamente inferiori a 35 mila e a 25 mila euro). Questo perchè l’esecutivo di Giorgia Meloni, con il decreto del Primo maggio, ha ampliato il taglio del cuneo di 4 punti sugli stipendi fino alla fine dell’anno, escludendo però i cosiddetti rateo della tredicesima. Quindi, in sostanza, gli italiani potranno godere di uno sgravio del 2%, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo lordo di 2.692 euro; e del 3% fino a 1.923 euro (lordi).
NEL 2024 TREDICESIME PIU’ LEGGERE
Con la manovra approvata il 16 ottobre dal Consiglio dei ministri, e all’esame del Parlamento, il taglio di 6 e 7 punti percentuali del cuneo è stato prorogato per tutto il 2024, mantenendo però l’eccezione delle tredicesime, che non avranno nemmeno il bonus del 2 e 3% parametrato sul reddito. Ecco perché, senza ulteriori interventi normativi, è meglio approfittare di questa tredicesima, perché la prossima (a dicembre 2024) rischia di essere più bassa.
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