Un inviato di Mi Manda Rai Tre, Stefano Maria Sandrucci, è stato aggredito a colpi di bastone mentre a San Nicandro Garganico stava seguendo la vicend
Un inviato di Mi Manda Rai Tre, Stefano Maria Sandrucci, è stato aggredito a colpi di bastone mentre a San Nicandro Garganico stava seguendo la vicenda per la quale furono arrestati l’onorevole ed ex sindaco Nicandro Merinacci e il figlio, ex consigliere comunale.
Incalzato dal giornalista, Vincenzo Marinacci ha improvvisamente afferrato un bastone e tentato di colpire il giornalista: “Solo per prontezza di riflessi e fortuna il nostro inviato non veniva colpito in pieno, schivando il colpo di pochissimi centimetri, per poi cercare riparo dall’altro lato del marciapiede. L’aggressore, non soddisfatto, continuava però a inveire e minacciare di morte Sandrucci, per poi rivolgere attenzioni e medesime all’operatore di ripresa, che trovava riparo dietro un’automobile”.
Sulla pagina Facebook del noto programma si legge: “I nostri colleghi hanno quindi cercato riparo presso la vicina caserma della Guardia di Finanza, dove i militari raccoglievano il loro racconto, per poi tenere a distanza l’aggressore, che nel frattempo era sopraggiunto in sede, accompagnato poi dal padre”. L’infagine che l 11 Genaio ha portato all’arresto di Nicandro Marinacci, politico foggiano di lungo corso e di suo figlio Vincenzo è scattata dopo alcune denunce-querele presentate in relazione alla acclarata falsità dei titoli abilitanti all’esercizio della professione di oss e operatore socio sanitario con formazione complementare, rilasciati dall’istituto di formazione ‘Centro Studi A. Manzoni’, peraltro “risultato non accreditato presso nessun ente regionale”.
Denunce-querele cristallizzate nelle carte dell’ordinanza dell’inchiesta denominata Azzacca -garbugli a firma del gip Antonio Sicuranza, sporte quando i soggetti che ritenevano di aver conseguito l’abilitazione dietro il pagamento di quote che andavano da 600 a 3000 euro, una volta risultati vincitori del concorso per operatore socio-sanitario banditi dall’azienda ospedaliera Riuniti di Foggia, si erano visti recapitare dall’ufficio concorsi dell’area per le politiche del Personale, determina recante il provvedimento di decadenza “per assenza requisito specifico di ammissione del bando di concorso”, vale a dire del titolo abilitante di operatore socio-sanitario, formalmente rilasciati da un altro ente di formazione di San Felice a Cancello, “risultato del tutto inesistente al rilascio dei titoli abilitanti”, perché, “o non era stata costituita ovvero aveva già cessato l’attività”.
Così il conduttore del programma Federico Ruffo: “Afferrare un bastone quando non si è visti e tentare di colpire alla testa un giornalista rappresenta il modo più vile di sfuggire ad una domanda sul proprio operato, se a farlo poi è un amministratore pubblico, a sua volta figlio di un ex parlamentare della Repubblica, dobbiamo chiederci se questo mestiere sia ancora praticabile o se una certa politica ci vuole semplicemente muti, sordi e ciechi”.
Ruffo ha poi concluso: “Non è la prima volta che subiamo aggressioni o intimidazione, di certo non sarà l’ultima volta che un giornalista verrà minacciato, la parte degli eroi non ci piace, questo mestiere si fa in questo modo, ma il rischio è di abituarci all’idea che sia normale prendere a bastonate un giornalista, che sia normale lavorare essendo sempre pronti a schivare un colpo.La puntata-inchiesta sulle scuole paritarie andrà in onda sabato 18 e domenica 19 novembre.
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