Il Foggia fa la partita, ma non trova la porta: il Benevento strappa un pari allo ‘Zac’

Un punto pesante contro una squadra accreditata per vincere il campionato. Ma anche due punti persi per il dominio per quasi tutto il match, reso

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Foggia-Benevento 0-0, i giallorossi escono con un punto dallo Zaccheria

Un punto pesante contro una squadra accreditata per vincere il campionato. Ma anche due punti persi per il dominio per quasi tutto il match, reso vano dallo sterile attacco. Contro il Benevento il Foggia ha ritrovato la solidità difensiva, mentre l’organizzazione di gioco è sempre la stessa di alto livello. È mancato l’atto finale, un problema cronico con cui la squadra di Cudini è costretto a convivere da inizio stagione, e chissà per quanto ancora dovrà farlo. Peccato. 

PRIMO TEMPO – La cornice di pubblico è più che discreta per essere un giovedì sera. Epperò, la sfida è di quelle che in serie C sono tra le più attese. Di fronte Foggia e Benevento, entrambe a caccia di punti che – visti alcuni risultati – sarebbero preziosissimi. Cudini se la gioca con l’attacco pesante con Beretta accanto a Tonin, il che comporta la rinuncia a Peralta e il contestuale arretramento di Schenetti nel ruolo di mezzala pura, seppur con licenza di esplorare soprattutto il lato destro della trequarti. Il (lieve) cambio di modulo agevola il ripristino del regista puro, e quindi Marino si riprende la titolarità a svantaggio di Martini. Per il resto, tutto confermato. Dall’altra parte Andreoletti sceglie Kubica come seconda sotto punta – insieme al capitano Ciano – alle spalle del fischiatissimo ex Ferrante, il cui approdo nel Sannio, evidentemente non è stato granché digerito dalla piazza che ne agognava il ritorno in Capitanata. La partita è di quelle scorbutiche, tanti calci all’inizio e poco calcio, molte idee e tentativi di concretizzarle, altrettanti errori tecnici. La scelta del doppio attaccante dovrebbe, nelle intenzioni di Cudini, agevolare il ricorso alla palla addosso sull’attaccante strutturato per liberare gli affondi in profondità di Tonin. Situazione che si potrebbe concretizzare già al 10’, quando l’ex Cittadella riceve palla a centro area, si gira ma ignora il compagno liberissimo a pochi metri dalla porta di Paleari.
Il Benevento in avvio sembra voler governare il palleggio, sarà solo una impressione. Meglio provare a sfruttare gli spazi che di tanto in tanto il Foggia sembra concedere. Tuttavia, i due trequartisti si fanno vedere poco. Capitan Ciano concede qualche sprazzo che ricorda ai più il suo passato in altre categorie, Kubica brilla in timidezza. Ferrante si muove, ma non avrà mezza occasione per impensierire Nobile. Il Foggia staziona sulla trequarti avversaria, lesto nella riconquista, ma troppe volte imprecisa nell’ultimo passaggio. Alla fine della fiera, le due occasioni migliori le costruisce la squadra di casa: al 34’ la volée di Tonin non inquadra lo specchio; quasi casuale la parabola con la quale Schenetti per poco non uccella Paleari. Troppo poco rispetto alla mole di gioco prodotta. La differenza rispetto al primo tempo con il Brindisi sta tutta in quel dettaglio (il gol), e che dettaglio. 

SECONDO TEMPO – Il canovaccio resta il medesimo. Anche in questo caso, l’iniziale iniziativa del Benevento è solo illusoria. La partita la fa sempre il Foggia. Epperò, anche gli errori del primo tempo si ripresentano con eguale frequenza. Se poi Vezzoni spedisce a lato di testa un cross di Salines da posizione favorevolissima, allora la strada verso la vittoria si fa ancora più densa di ostacoli. Andreoletti richiama l’evanescente Ferrante per il più vivace Bolsius, oltre a Masciangelo per Kubica. La risposta di Cudini arriva poco con la rivoluzione in attacco: dentro Tounkara ed Embalo, fuori Beretta e Tonin. Scelta logica alla luce della prestazione dei due titolari, decisamente dimenticabile. Ma il cambio non paga, perché nell’alternanza tra buone giocate e scelleratezze prevalgono queste ultime. Embalo pasticcia, Tounkara la vede poco. Nel grigiore tecnico si staglia l’illuminante mancino di Ciano; serve un Nobile superbo per ricacciare fuori dalla porta la gemma da fermo del capitano beneventano. È di fatto l’occasione più limpida per gli ospiti. Cudini cambia anche l’intera mediana, prima inserendo Martini per un Marino molto più utile in interdizione che in costruzione poi, nel finale, Odjer e Fiorini per Schenetti e Di Noia. Pochi giri di lancette dopo, al 46’, Embalo sfiora la redenzione con una punizione quasi perfetta. Il dettaglio sta nel quasi che ha le sembianze della traversa sulla quale si infrange la parabola del 95 rossonero e con essa le speranze di successo dei satanelli.

Foggia-Benevento 0-0: il tabellino

FOGGIA (3-5-2) 96 Nobile; 31 Salines, 33 Carillo, 3 Rizzo; 2 Garattoni, 7 Schenetti (43’st 19 Odjer), 8 Marino (34’st 6 Martini), 28 Di Noia (43’st 21 Fiorini), 27 Vezzoni; 9 Tonin (18’st 95 Embalo), 11 Beretta (18’st 44 Tounkara). A disposizione: 1 Cucchietti, 10 Peralta, 16 Antonacci, 18 Riccardi, 24 Papazov, 25 Rossi, 32 Idrissou, 75 Brancato. Allenatore: Cudini

BENEVENTO (3-4-2-1) 24 Paleari; 2 El Kaouakibi, 58 Pastina, 20 Berra; 7 Karic, 38 Talia, 21 Agazzi, 16 Improta; 10 Ciano, 8 Kubica (14’st 5 Masciangelo); 11 Ferrante (14’st 98 Bolsius). A disposizione: 12 Manfredi, 22 Giangregorio, 3 Benedetti, 4 Alfieri, 3 Rillo, 25 Viscardi, 26 Sorrentino, 28 Terranova, 30 Carfora, 71 Tello, 77 Rossi, 78 Masella, 96 Capellini. Allenatore: Andreoletti

Arbitro: Galipò di Firenze

Assistenti: Piazzini di Prato – Zanellati di Seregno

Quarto ufficiale: Vergaro di Bari

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