certo i numeri non sono quelli del 2000, quando il Giubileo e la canonizzazione da lì a breve del frate di Pietrelcina portarono a San Giovanni Ro
certo i numeri non sono quelli del 2000, quando il Giubileo e la canonizzazione da lì a breve del frate di Pietrelcina portarono a San Giovanni Rotondo una fiumana di fedeli, però “è eccessivo parlare di fine del miracolo economico come riportato da certa stampa” tiene a precisare il primo cittadino Michele Crisetti.
Sì, perché il turismo religioso, nella terra di San Pio, tiene botta. “Nell’ultimo anno abbiamo registrato un aumento delle presenze – ci racconta il sindaco – e credo che le cose andranno anche meglio nei prossimi mesi”. I presupposti, infatti, sembrano esserci tutti: le strutture ricettive sono piene almeno fino a metà novembre e sulla stessa lunghezza d’onda sembrano muoversi anche i ristoranti.
“I turisti non mancano di certo – ci dice Gino Cisternino, titolare di un noto ristorante a due passi dalla Chiesa di San Pio – ci sono tantissimi gruppi di Italiani e un venti per cento in più di stranieri rispetto all’anno scorso. Ci sono stati giorni in cui era difficile riuscire a muoversi per la mole di gente. E il flusso non si è ancora interrotto”. Una fotografia confermata anche dal signor Alessandro, proprietario di uno dei chioschetti che vendono souvenir.
A voler trovare il pelo nell’uovo, possiamo dire che nei mesi di maggio e giugno a San Giovanni Rotondo le presenze sono state pochine. Forse colpa del maltempo, ma ormai importa poco: “i turisti di questi mesi hanno compensato quelle perdite più che abbondantemente” ci fa notare Gino.“Siamo ritornati ad un periodo di normalità – spiega il sindaco che è a Roma per ritirare il ‘Premio Ambasciatori Nazionali’ per il piano di eliminazione delle barriere architettoniche in via di completamento – ed è per questo che più che piangere sui 10 milioni di presenze del passato, io sono concentrato sul futuro. C’è un’intera città che si sta organizzando per accogliere i pellegrini in vista del Giubileo del 2025 e che sta lavorando sulla diversificazione delle proposte turistiche: la gente deve rimanere qualche giorno in più perché deve essere stimolata a visitare tutto il nostro splendido territorio, a fare anche altro rispetto alla tappa spirituale. E lo possiamo fare grazie anche alla nostra enorme capacità ricettiva, una fra le più ampie”.
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