Chemioterapia, caschi refrigeranti contro la caduta dei capelli al Policlinico Riuniti: “Qui un grande lavoro”

Umanizzare le cure. Non è solo un semplice obiettivo, ma una vera e propria missione per gli operatori sanitari, che si declina soprattutto in amb

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Umanizzare le cure. Non è solo un semplice obiettivo, ma una vera e propria missione per gli operatori sanitari, che si declina soprattutto in ambito oncologico. Umanizzare la cura di un paziente affetto da tumore significa rendere meno afflittivi i risvolti psicologici e sociali, come quelli determinati dalla caduta dei capelli, che si associano alla sofferenza fisica cagionata dalla malattia e da cure molto spesso invasive.

È il caso delle donne colpite dal tumore alla mammella, per le quali da tempo esistono degli strumenti in grado di prevenire la caduta dei capelli durante il trattamento chemioterapico. Con una proposta di legge votata all’unanimità da tutti i consiglieri regionali, la Regione Puglia ha stanziato mezzo milione di euro per l’acquisto di caschi refrigeranti da destinare alle varie strutture ospedaliere. A beneficiarne, anche il Policlinico di Foggia dove nella giornata di oggi è avvenuta la consegna ufficiale. 

Si tratta di una apparecchiatura dotata di due postazioni utilizzabili simultaneamente, alle quali si agganciano i caschi refrigeranti. Consiste in un sistema di raffreddamento che garantisce la vasocostrizione del cuoio capelluto del paziente sottoposto a trattamento chemioterapico con farmaci alopecizzanti. La vasocostrizione riduce l’afflusso di farmaci a livello del cuoio capelluto, determinando in tal modo una minore caduta dei capelli dopo la chemioterapia.

“È un tassello importantissimo per il percorso di umanizzazione delle cure, che rilancia il grande lavoro che sta facendo l’intero team di oncologia”, ha commentato il direttore generale del Policlinico Giuseppe Pasqualone. Il direttore generale ha battuto il tasto sulla umanizzazione, valore fondamentale anche per scongiurare la fuga verso le strutture private del nord: “Abbiamo un fiume di cittadini pugliesi che spendono fior di quattrini nella convinzione che pagando ci si possa salvare la vita. La differenza tra le strutture private del Nord e la nostra sono i volumi. Loro scelgono in base ai soldi, noi invece curiamo tutti”.

Cura e attenzione al paziente, i valori incardinati nel lavoro del team multidisciplinare di oncologia che Pasqualone elogia reiteratamente e per il quale i tempi per il salto di qualità – ovvero l’istituzione del reparto di Oncologia che al Policlinico di Foggia manca – sono ormai maturi.

Per l’assessora al Welfare Rosa Barone, la fornitura dei caschi è una piccola vittoria che si consuma nel momento in cui la teoria trova poi il conforto della praticità: “Il Consiglio Regionale si è confrontato e ha voluto centrare un obiettivo importante come quello di ridurre un effetto collaterale che condiziona la vita delle donne che già devono affrontare patologie invalidanti. Per ora è un trattamento riservato solo al tumore alla mammella, ma è un piccolo risultato. L’esigenza è quella di fare rete per il raggiungimento di un unico obiettivo, ovvero migliorare la qualità di vita dei cittadini”. Un buon punto di partenza, anche se il percorso è lungo: “Abbiamo più che raddoppiato il numero di macchine (da 18 a 40, ndr), dovremo cercare di intercettare altri finanziamenti per coprire zone ancora scoperte“, ha aggiunto.

“Quando riusciamo a compiere questi risultati, come quello di aiutare le donne a vivere con minore disagio intimo e sociale un momento difficile come la lotta al tumore, facciamo qualcosa di estremamente positivo. La malattia, soprattutto quella tumorale, sconvolge la vita, la quotidianità, i rapporti umani e sociali. E questo è un aspetto che va affrontato a prescindere dalle leggi, dai finanziamenti o dalla burocrazia, rispetto alla quale ho una allergia profonda“, le parole del vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese. “Chi dice che non si possono raggiungere risultati positivi perché la legge lo impedisce, non è un soggetto capace. La politica deve avere un senso, per questo tutto il consiglio regionale ha approvato una legge in cui si è deciso di prendere mezzo milione di euro e destinarlo all’acquisto di caschi, in modo che in Puglia i reparti oncologici potessero disporre di questo macchinario che aiuta le donne ad affrontare una strettoia complicata. È una bella giornata. Si mette un nuovo servizio a disposizione dei pazienti, che sono la nostra stella polare. Il giudizio sul funzionamento di una struttura noi lo abbiamo sempre dai pazienti”, ha concluso. 

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