Foggia, detenuto prende a pugni un’infermiera durante la visita di Delmastro in carcere.

Un’infermiera in servizio nella casa circondariale di Foggia è stata aggredita questa mattina con un pugno al volto da un detenuto mentre era in corso

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Un’infermiera in servizio nella casa circondariale di Foggia è stata aggredita questa mattina con un pugno al volto da un detenuto mentre era in corso la visita del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, che in quel momento si trovava in un’altra ala della struttura. Lo rende noto il segretario generale aggiunto dell’Osapp, Pasquale Montesano. L’infermiera è stata poi soccorsa e trasportata al pronto soccorso dove è stata medicata.

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«Sovraffollamento, carenza di organico, gli innumerevoli eventi critici e l’assenza di una linea di comando permanente – evidenzia Montesano – determinano un continuo disagio per tutti gli operatori. Tutte le carceri pugliesi sono allo sfascio. Sono diventate vere e proprie università del crimine e la polizia penitenziaria è abbandonata a se stessa, deve fronteggiare quotidianamente una grave penuria d’organico, suicidi, continue aggressioni, la grave introduzione di droga e questo vale anche per gli istituti per detenuti minorenni».

Montesano ribadisce «l’estrema urgenza di iniziative tese ad indurre il governo a nominare un commissario straordinario che ponga un argine a tale disastro permettendo che il colabrodo del sistema penitenziario italiano, in particolare la regione Puglia e nella circostanza Foggia, venga una volta per tutte risanato».

Ordine medici Bari, ‘in carcere subiamo pressioni dai detenuti’

«Pressioni dai detenuti» e «un grave disagio derivante dalla mancanza di condizioni di sicurezza sul lavoro», oltre che una «mancata applicazione della legge 113 del 2020 sulla sicurezza degli operatori sanitari». È quanto denuncia l’ordine dei Medici di Bari al termine dell’incontro tra Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici nazionale e di Bari; Nicola Bonvino, responsabile dell’area sanitaria del carcere di Bari; e altri 13 dirigenti medici che lavorano all’interno della struttura penitenziaria.

Nel carcere di Bari operano 15 dirigenti medici, altri professionisti sanitari e specialisti convenzionati, per un totale di circa 70 operatori sanitari. L’incontro è nato in seguito all’aggressione subita il 2 ottobre scorso da tre medici all’interno del carcere da parte dei detenuti. «I medici – fa sapere l’ordine – hanno raccontato lo stato di profondo disagio che vivono a causa della mancanza di condizioni strutturali e organizzative tali da garantire la sicurezza sul lavoro e da evitare il ripetersi di violenze e aggressioni. La causa principale è la carenza di personale di polizia penitenziaria che lascia soli i medici e non offre un livello di tutela adeguato. I detenuti inoltre esercitano continue pressioni sui medici per alleggerire le loro condizioni di vita all’interno del carcere». L’ordine dei medici ha chiesto un incontro alla direzione del carcere ed è in attesa di risposta. A breve chiederà, a quanto fa sapere, un incontro anche al viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto.

«Esprimo a nome mio personale e dell’ordine dei Medici di Bari la mia solidarietà e vicinanza ai colleghi impegnati all’interno della struttura penitenziaria di Bari – ha dichiarato Anelli alla fine dell’incontro – e mi impegno ad intervenire non solo per risolvere la situazione contingente, ma anche per sensibilizzare tutte le istituzioni affinché la legge 113 sia realmente applicata e i suoi obiettivi siano concretamente raggiunti con una maggiore attenzione sul fronte della sicurezza degli operatori sanitari».

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