Turismo in Puglia, Lopane: «Le cassandre hanno avuto torto, il 18 presentiamo nuovo portale web»

L'assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane, con qualche ragione, fa notare che col cambiamento climatico e i 28 gradi attuali, «la

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L’assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane, con qualche ragione, fa notare che col cambiamento climatico e i 28 gradi attuali, «la stagione estiva non è finita». I dati? «Se prendiamo quelli di luglio e agosto (quando qualche cassandra, sulla base di sensazioni, aveva parlato di un -30%), dimostrano che erano delle cassandre o che avevano completamente “cannato” la valutazione. Io a inizio estate avevo detto che le performance della Puglia di luglio e agosto sarebbero state identiche a quelle dello scorso anno e così si sono dimostrate. I dati presentati alla Fiera di Rimini lo dimostrano, anche se sono parziali e potrebbero ancora migliorare. Soprattutto il mese di agosto che potrebbe compensare il segno meno».

Le risultano difficoltà in aziende di fascia medio-bassa e, in generale, nelle province di Taranto e Foggia?

«Probabilmente, alcune destinazioni che magari sono anche nate prima, dovranno nel prossimo futuro, anche grazie all’avvio dei nuovi strumenti di incentivazione, fare un percorso di aggiornamento. Che non è necessariamente orientato al lusso, è un percorso di qualificazione che passa da standard strutturali e organizzativi. In alcune aree della Puglia questo è evidente, ma ci dimostra che la regione ha ancora tantissimo potenziale. Di certo dobbiamo capirci su come questa crescita deve avvenire e dobbiamo anche pensare come valutare questa crescita, in termini di tempo e spazio».

In che senso?

«In termini di tempo perché, forse, non possiamo tutto l’anno dire che cerchiamo la destagionalizzazione e poi entriamo in crisi se i numeri di agosto non sono un +10%. Se vogliamo destagionalizzare tutto l’anno, poi dobbiamo essere pronti a capire che a luglio e agosto ci va bene pure che si cresce come negli altri anni, crescendo però negli altri mesi. Nello spazio perché, probabilmente, ci sono delle destinazioni mature e altre sulle quali si possono fare percorsi di accompagnamento per avere anche un’offerta più omogenea. C’è tutto un versante interno che può ancora dire tanto e che è compatibile rispetto all’esigenza di tantissimi mercati che richiedono vacanze sempre più esclusive ed esperienze autentiche. C’è una Puglia che ha un’offerta molto variegata e ricca».

Circa l’accusa di scarso ascolto degli operatori cosa dice?

«Sotto il mio mandato c’è stata addirittura una delibera di Giunta regionale con cui il coordinamento diciamo della parte privata nell’Osservatorio turistico della Regione è stato affidato a un privato. Ho fatto una delibera per individuare una risorsa esterna, affidata a Giuseppe Chiarelli (presidente Confcommercio Puglia; ndr). Lo stesso Chiarelli negli ultimi mesi ha avuto la possibilità di confrontarsi con i funzionari sulla “data platform” (piattaforma di gestione dei dati; ndr) che stiamo per lanciare. Aggiungo che sono state più volte convocate riunioni dell’Osservatorio. È stato ampliato un processo di partecipazione del Piano strategico che ci ha portato nei capoluoghi (cosa valutata anch’essa da qualcuno come propaganda), e sono seguiti almeno 2 tavoli per ogni prodotto turistico. Un processo partecipativo robusto che ci ha sempre caratterizzato per parte politica. Pensi che, prima di presentare i dati dello scorso giovedì a Rimini, ho sentito il dovere di trasmetterli alle associazioni. I dati sono troppo poco negativi? I dati sono dati».

Passiamo all’Osservatorio. Questo è un organismo terzo oppure il fatto che sia in seno a PugliaPromozione ha una sua dimensione funzionale alla promozione stessa?

«Premessa: noi non abbiamo necessità di fare propaganda anche perché i dati non servono a dare la medaglia all’assessore. L’Osservatorio è un organismo della Regione Puglia. È un organismo ufficiale che prescinde dalla segreteria tecnica di PugliaPromozione. Dovrebbe servire a fotografare fenomeni e dotarsi di strumenti anche di previsione. Sono queste le cose che, nell’ambito della riunione del prossimo mercoledì, andremo a presentare dopo mesi di lavoro. Sono ricerche specifiche di settore. Presenteremo una “data platform”, perché i dati o sono trasparenti o non sono. Sarà un portale open, aperto, grazie al quale i sindaci piuttosto che i cittadini potranno consultare i dati comune per comune in termini di arrivi, presenze, nazionalità e altro. Abbiamo avviato anche una collaborazione con Str (tra i leader mondiali nell’analisi dati sull’ospitalità; ndr) e voglio capire chi sarà favorevole o contrario».

Cioè?

«Dopo che facciamo l’accordo con Str, tutti gli albergatori saranno d’accordo a rendere trasparenti il loro dati di affluenza, seppure in forma anonimizzata?»

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