La Puglia o le Puglie? Di fronte a certi rischi è il caso di essere uniti

La Puglia o le Puglie? Diversamente da altre regioni, compatte o addirittura rapprese sul piano geografico, come l’Umbria, l’Abruzzo e la Valle d’Ao

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La Puglia o le Puglie? Di fronte a certi rischi è il caso di essere uniti

La Puglia o le Puglie? Diversamente da altre regioni, compatte o addirittura rapprese sul piano geografico, come l’Umbria, l’Abruzzo e la Valle d’Aosta, il “tacco d’Italia” si estende in lunghezza da nord-ovest a sud-est, con sostanziali mutamenti del territorio. Scrive Tommaso Fiore a Piero Gobetti: «Il paesaggio, nella sua desolata sconfinatezza, nella sua assenza di linee forti, suggestiona ed invita l’occhio a frugare con uno struggimento di morte. Nessuna traccia di alberi, tranne intorno ai paesi per due o tre chilometri; sotto l’oceano di luce uguale, perspicua, sotto le grandi nuvole accavallate, anche l’altopiano nudo, è un succedersi di ondate di grigio e ferrugino lievemente mosse, all’infinito, con solo lo stacco dei terreni più scuri arati e dei verdoni matti dei prati. Dove finisce tutto ciò?» Si riferisce all’Alta Murgia, che però è rappresentativa solo in termini autoreferenziali. Infatti, sempre Fiore, coglie un panorama del tutto diverso nel Gargano: «Emozione di salire per la prima volta nella dolce sera di San Menaio! Si va piano piano, soffermandosi ogni tanto, su per la costa densamente alberata, per incontrare, davanti a una casetta rustica, qualche giovinetta dalla fronte pura, seduta lì sui gradini a guardar le stelle, o anche qualche anziana col volto segnato di rughe laboriose, a prendere il fresco; all’ultimo mettere piede nella sala ben illuminata di un ospite di casa».

Si sa che la denominazione plurale, le Puglie, indicava le tre province storiche di Capitanata, Terra di Bari e Terra d’Otranto, racchiudendovi anche la Basilicata. Il defunto Franco Tatò, lodigiano di estrazione barlettana, nel suo saggio del 2000 «Perché la Puglia non è la California», vi attribuisce un iniziale retaggio di grandi prospettive: «Il periodo di maggior splendore la Puglia lo visse durante la dominazione sveva con Federico II, imperatore del Regno delle due Sicilie, nella prima metà del Duecento». Poi, con l’istituzione delle regioni, nel 1970, la Puglia diviene un’identità territoriale ben definita. Ma questo corrisponde ad una sua coesione effettiva. Le tradizioni, l’economia e lo stesso linguaggio formano radici autonome e non di rado conflittuali, riflesse sul piano agonistico. Nel 2022 Marco Pollini dirige il film «La grande guerra del Salento», tratto dal romanzo omonimo di Bruno Contini, che rievoca la tragica fine di Antonio, il primo morto per rivalità calcistica fra le due squadre del Supersano e Ruffano. Una vicenda consumatasi all’indomani della prima guerra mondiale, che precorre i periodici scontri con cui si contrappongono baresi e leccesi in occasione delle partite.

Le spinte centrifughe in Puglia assumono la forma di secessione intraterritoriale. Nel Salento aleggia il sogno di una microregione autonoma. L’afa senza fine che infierisce sull’Italia dall’inizio della stagione più calda degli ultimi secoli già fece dichiarare più di venti anni fa lo stato di calamità in 10 regioni, fra cui la Puglia. Qui il rapporto della Coldiretti segnalava al principio del XXI secolo una perdita di 140 milioni di euro in grano, pomodori da confezione industriale e ortaggi. Il danno si aggraverà se le piogge non compenseranno lo stato delle cose. In provincia di Foggia, per garantire l’approvvigionamento idrico e non solo, si prospettò una nuova entità geografica: la Moldaunia, basata sulle contiguità storiche della zona settentrionale della Puglia con la regione confinante. Se non fosse che anche il fiume Staccione e gli altri corsi d’acqua molisani andarono in secca.Intanto si realizza a livello istituzionale una vera secessione, quella dei ricchi, sulla quale avverte il professor Gianfranco Viesti: «Gli effetti a lungo termine dell’autonomia differenziata? Dai concorsi per i professori agli ospedali, i diritti dei cittadini, di fatto, saranno garantiti in modo diverso a seconda della ricchezza dei territori in cui abitano». Di fronte a questi rischi, non sarebbe meglio ribadire un’unità non soltanto lessicale, la Puglia?

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