IGIENE E DECORO SEMPRE PIU’ LATITANTI

CAMBIANO le amministrazioni comunali, cambia la dirigenza ASE addirittura portandola da una a tre unità, ma l’igiene e il decoro del territorio co

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CAMBIANO le amministrazioni comunali, cambia la dirigenza ASE addirittura portandola da una a tre unità, ma l’igiene e il decoro del territorio comunale fino a Siponto e oltre non cambia, anzi sì ma in peggio. È il punto della nota diffusa dai consiglieri comunali Francesco Schiavone (Progetto popolare) e Massimo Ciuffreda (PD) e altri dodici colleghi, che ancora una volta denunciano i disservizi dell’azienda ecologica comunale che evidentemente non ottempera a quanto è di sua competenza anche perché – come è spiegato nella nota – non viene messa nelle condizioni di farlo.
«L’ASE è una società in balia di sé stessa» affermano. Tra le preoccupazioni dell’amministrazione Rotice, c’è stata quella della sostituzione dell’amministratore unico della municipalizzata Ase nominato dalla Commissione straordinaria. «La responsabilità dello stato deficitario dei servizi era stata addossata all’amministratore unico Raphael Rossi, che pareva non rispondere agli stimoli dell’amministrazione comunale. Oggi c’è una governance molto vicina all’amministrazione eppure le cose non sono affatto migliorate».
A PARTE e oltre «l’inciviltà di alcuni cittadini che continuano a trattare la città come se fosse una discarica a cielo aperto», si riscontra «l’inerzia e inadeguatezza di una amministrazione comunale incapace di tenere doverosamente pulita la città». Una civica amministrazione che «si permette il lusso – viene denunciato – di mandare a casa il 30 settembre scorso, ben 28 operatori ecologici, in scadenza di un contratto part time a tempo determinato». Una decisione assurda e inconcepibile «a fronte di una città che rimane abbandonata a sé stessa anche per la pulizia e l’igiene urbana».
UNA SITUAZIONE inconcepibile che ha avuto come conseguenza che «su 34 zone cittadine censite, dove sarebbe prevista la figura costante di un operatore ecologico, solo 4 sono regolarmente presidiate da un operatore ASE. Ben 30 aree popolose della città sono abbandonate a sé stesse. Le spazzatrici non vengono utilizzate a causa della carenza del personale, quindi paghiamo servizi che, pur essendo previsti per contratto, non vengono erogati alla città che rimane in balia di immondizie sparse ovunque, igiene sempre più invasiva». Grave la situazione di degrado su Viale Miramare, fiore all’occhiello della Manfredonia turistica.
MA LA PROBLEMATICA situazione organizzativa dell’Ase, abbandonata dal Comune di Vieste, si riflette anche sulla struttura societaria che dovrà affrontare la gara per l’individuazione del gestore unico ARO, l’organizzazione territoriale cui competono specifiche finzioni di organizzazione e gestione rifiuti. Con queste premesse le prospettive sono alquanto scure. I consiglieri comunali di opposizione, mentre chiedono il reintegro delle 28 unità lavorative, sollecitano di «conoscere le strategie operative dell’azienda municipalizzata, chiarezza sul Piano economico e finanziario dell’Ase i cui importi incidono sulle tariffe Tari che a Manfredonia sono altissime.
Michele Apollonio

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