Il Consiglio regionale pugliese ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulle assunzioni nelle amministrazioni pubbliche, di cui è primo firma
Il Consiglio regionale pugliese ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulle assunzioni nelle amministrazioni pubbliche, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Antonio Tutolo. La nuova legge prevede che le amministrazioni pubbliche, nello svolgimento delle procedure di assunzione, utilizzino prioritariamente graduatorie già definitive, approvate e in vigore della Regione Puglia per medesime figure professionali, fatte salve le graduatorie vigenti presso le suddette amministrazioni.
L’assessore regionale pugliese al Personale, Gianni Stea, esprime «soddisfazione» dopo il via libera, nel Consiglio, alla «legge che consentirà l’utilizzo delle graduatorie vigenti regionali per l’assunzione nelle amministrazioni pubbliche regionali, che permetterà una maggiore efficienza ed economicità per le pubbliche amministrazioni nelle procedure di assunzione». «Un ulteriore passaggio – sostiene – che snellirà le procedure assunzionali e faciliterà lo scorrimento delle graduatorie, a coronamento del grande lavoro fatto negli ultimi mesi nell’espletamento dei concorsi della Regione Puglia. Un lavoro certosino e di squadra per garantire la totale trasparenza e meritocrazia per l’assunzione di nuove figure professionali necessarie a rinnovare e modernizzare la macchina amministrativa anche in ambiti complessi, dando al contempo speranze a tanti giovani in cerca di un’occupazione di valore a tempo indeterminato in un momento difficile per il Paese e offrendo a molti di loro la possibilità di rientrare dall’estero e dalle Regioni del Nord Italia», conclude.
«Una legge che valorizza l’impegno di tantissimi giovani pugliesi». Così la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, commenta l’approvazione della legge sulle assunzioni nelle amministrazioni pubbliche approvata oggi in Consiglio regionale della Puglia. «Si tratta di quasi duemila persone – ha aggiunto – che, superando il concorso in regione, non solo hanno dimostrato di avere le competenze giuste per dare un contributo importante all’Istituzione regionale ma hanno tutto il diritto di vedersi riconosciuta quell’opportunità per cui tanto hanno lavorato. La Regione Puglia e le nostre agenzie hanno bisogno di energie nuove e di professionisti che possano aiutarci a snellire le attese burocratiche troppo spesso inevitabili a causa del sovraccarico del personale».
È POLEMICA SULLE LISTE D’ATTESA
Il Consiglio regionale pugliese, dopo una lunga discussione in Aula, ha bocciato tutti gli articoli della proposta di legge per l’abbattimento delle liste di attesa. «Accade da noi ed è un grande dolore. Nel giorno dell’appello di Mattarella sulla tutela della sanità pubblica, il Consiglio regionale boccia la proposta di legge per ridurre le liste d’attesa e, in particolare, la norma per rendere obbligatoria, previa decadenza dei direttori generali in caso d’inadempimento, le agende dedicate per i malati oncologici, cronici e malati rari, evitando loro la pena del Cup che non ha date disponibili», commentano il consigliere e commissario regionale di Azione, Fabiano Amati, e i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
«E purtroppo il voto contrario è avvenuto su parere contrario dell’assessore Palese, coautore con i burocrati sanitari – tra l’altro – di una circolare in materia mai applicata ed anzi ignorata. Un argomento drammatico trattato senza rendersi conto del dramma, in attesa di inversioni di rotta o di un futuro roseo che non si capisce da dove arriverà se non si procede con riforme radicali. Abbiamo sentito opinioni impastate con il piglio da cuochi esperti privi però di ricette, se non l’idea vaga che prima o poi qualcosa saranno in grado di cucinare, ci hanno lasciato ancora una volta senza decidere nulla. Che peccato. Tra trenta giorni presenteremo di nuovo la proposta di legge. Noi non ci arrendiamo».
«Quello delle liste d’attesa è uno dei problemi più urgenti che siamo chiamati ad affrontare e ne siamo tutti consapevoli. Non riteniamo però che la proposta di legge discussa oggi rappresenti una soluzione, così come non lo è stata quella del 2019, rimasta del tutto inapplicata». Lo dichiarano i consiglieri del M5S Marco Galante, Cristian Casili e Grazia Di Bari, annunciando il loro voto contrario alla proposta di legge sulle liste di attesa. La votazione di articoli e emendamenti è ancora in corso. «Ci sono questioni strutturali che siamo chiamati ad affrontare – dicono – altrimenti qualsiasi provvedimento sarà svuotato di ogni significato. Serve capire dove sia necessario potenziare l’offerta e non colpire in maniera indiscriminata anche le persone che fanno seriamente il proprio lavoro. Se ci sono circolari, determine e delibere emanate dall’assessorato alla sanità che non vengono applicate in maniera omogenea da tutte le Asl bisogna capirne i motivi e intervenire in maniera appropriata. Così come dobbiamo intervenire per far applicare norme già esistenti, ad esempio quella che vieta di chiudere le agende per le prenotazioni».
«Un sistema sanitario regionale che non funziona, e non solo per carenza di risorse e personale ma per disorganizzazione e incapacità gestionale. Questa la fotografia drammatica che è emersa dal Consiglio regionale di oggi, durante la discussione sulla proposta di legge di modifica della legge 13/2019 sulle misure per la riduzione delle liste d’attesa in sanità». Lo dichiara Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani in Consiglio regionale. «Ciò che denuncio da sempre – dice – e che constato purtroppo nelle mie visite ispettive nelle strutture sanitarie, è stato confermato in aula: siamo nel caos, le direttive non vengono rispettate e ognuno va per conto proprio. Ci sono inadempienze gravi ma nessuno paga, a cominciare dai direttori generali delle Asl che dovrebbero decadere se non rispettano le circolari, come quelle sull’istituzione del centro unico di prenotazione regionale e sull’obbligo di agende dedicate per i malati oncologici».
«Alzi la mano chi non vorrebbe azzerare le liste d’attesa, chi ogni giorno non ha un parente, un amico o un conoscente che deve prenotare una visita medica e viene proposta una data lontana di mesi e mesi o peggio trova le agende chiuse. Se la proposta di legge avesse risolto il problema noi non solo avremmo firmato la Pdl, ma l’avremmo sostenuta, perché a noi non interessa chi si appunta la medaglia della soluzione, ma appunto ci interessa risolvere i problemi dei pugliesi. Ma così non è, e non lo è perché tutto quello che prevede è già previsto e non applicato, compresa la decadenza dei direttori generali. E quindi abbiamo detto no a un’altra, l’ennesima, legge in tema di sanità che mette il Consiglio regionale in un compito che è in capo alla Giunta regionale, ovvero organizzare complessivamente il sistema sanitario regionale». Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Francesco Ventola e i consiglieri regionale Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro. «In questi mesi, invece, abbiamo di seduta in seduta approvato tante leggi in materia sanitaria, quasi tutte proposte dal collega Amati, andando a tamponare ora questa emergenza ora questa malattia. Ribadiamo: non è compito dei consiglieri regionali farlo, ma siamo stati ‘costrettì a farlo».
«Siamo assolutamente favorevoli alla soluzione del problema legato alle liste d’attesa e anzi, da tempo sosteniamo la necessità di affrontare tale questione e di individuare strategie capaci di garantire il diritto alla salute ai cittadini». Così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Filippo Caracciolo, in merito alla discussione in Consiglio sulla proposta di legge per l’abbattimento delle liste di attesa. «Il nostro voto contrario alla pdl a firma Amati – aggiunge – non è nel merito, bensì nel metodo. Una legge che non aggiunge molto a quanto già previsto dalla normativa nazionale e che punta il dito contro chi, ogni giorno, è in prima linea nell’affrontare le mille difficoltà della sanità. Una legge che prevede l’aumento del tetto delle prestazioni senza curarsi di come gestire la domanda, è impossibile da accogliere. Inizialmente alcuni nostri consiglieri avevano sottoscritto la suddetta legge, ma la Giunta regionale è intervenuta per accelerare la riduzione delle liste d’attesa. Già lo scorso marzo ha finanziato con 30milioni di euro il nuovo piano di recupero delle liste d’attesa, potenziando l’offerta assistenziale attraverso il coinvolgimento delle strutture pubbliche e private accreditate».
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