ANCHE NICOLA GATTA BACCHETTA ROTICE

A STRETTO giro di post, Nicola Gatta, ex presidente della Provincia di Foggia anche per il voltafaccia di Gianni Rotice, bacchetta il sindaco di M

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A STRETTO giro di post, Nicola Gatta, ex presidente della Provincia di Foggia anche per il voltafaccia di Gianni Rotice, bacchetta il sindaco di Manfredonia che lo aveva coinvolto nel monologo dell’ultimo consiglio comunale. Una citazione «per giustificare la sua incapacità amministrativa» rileva deciso. «Gianni Rotice dovrebbe convincersi – ribatte – che ormai il suo alibi del “centrodestra identitario” non regge più, perché ormai lo sanno tutti che le motivazioni reali dei suoi dissensi nei miei confronti nulla hanno a che fare con la politica e gli ideali, ma piuttosto con la ghiotta partita del PNRR. Il suo mancato appoggio alla mia candidatura alle scorse elezioni provinciali – evidenzia – si è rivelato una scelta politica scellerata, a danno dell’intero centrodestra, che gli ha consentito di diventare Sindaco e di tutta la comunità di Manfredonia, che ha di fatto perso una valida rappresentante sipontina in seno alla maggioranza del consiglio provinciale».
FACENDO cenno a Liliana Rinaldi, rappresentante di Manfredonia in seno al Consiglio provinciale cui Rotice ha tolto le deleghe senza giustificazioni se non quelle di rappresentare Forza Italia, Nicola Gatta le ha dato atto di aver «realizzato numerosi interventi sulle strade provinciali nel territorio di Manfredonia come ad esempio la sp 77 Manfredonia-Cerignola per 30 milioni di euro, nonché sull’edilizia scolastica, interventi – ha precisato – che sicuramente non sono il frutto del suo “vantato” rapporto privilegiato con l’attuale Presidente della Provincia». Con «un pizzico di tenera compassione» per Rotice, Gatta rivela il suo «grande dispiacere per Manfredonia che non merita tutto questo».
SINDACO Rotice-bis che ha diffuso anche sui social amici, il funambolico e autocelebrativo «monologo degli eroi». «Parole inutili e piene di populismo» ha scritto Francesco Schiavone «senza alcun cenno alla giunta dimezzata come se la città meriti un impegno parziale». Unico a prendere la parola in assemblea consiliare ribattuta sui post, il cugino-capogruppo Giovanni Sventurato: tutti gli altri consiglieri seduti e coperti, come fossero in castigo. «Altro che eroi. Pecore sbandate» hanno ribattuto dai banchi dell’opposizione. Sconcertante quanto emblematiche di un modo di fare avventuroso ben lontano dalla ponderatezza necessaria nel governo della città, le giravolte di Vincenzo Di Staso: faceva, si è saputo, il capogruppo di FI senza che fosse tesserato con quel partito, ma lo era con Fratelli d’Italia. Alla fine è tornato alla casa madre.
FORZA Italia che rimane saldamente e responsabilmente all’opposizione, ha ribadito l’on. Gatta che ha smentito categoricamente la storiella raccontata da Rotice sul suo intervento per l’Energas (c’è la lettera che da presidente di Confindustria Foggia che inviò al Governo a sostegno di quel progetto). Solo parole, parole, parole. Nessun riferimento a fatti concreti realizzati in questi due anni di amministrazione. Raffaele Fatone (5S) rimarcando l’intervento in consiglio comunale, ha richiamato, in una nota, Rotice e seguito «ai temi cari alla città e relative progettualità, alla chiarezza sulla programmazione e sulle tempistiche dei progetti, se ci sono».
Michele Apollonio

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