a Puglia continua ad essere un punto di riferimento in Italia per la qualità dei vini. Anche se può sembrare un controsenso parlare di crescita dopo l
a Puglia continua ad essere un punto di riferimento in Italia per la qualità dei vini. Anche se può sembrare un controsenso parlare di crescita dopo la difficilissima annata 2023 dalla quale ben pochi produttori potranno ottenere i risultati sperati o anche solo dei risultati simili a quelli degli scorsi anni, ma la Puglia continua a crescere, sia dal punto di vista qualitativo che da quello della consapevolezza di questa crescita e dei modi in cui ottenerla. Basta vedere quanti sono i vini premiati con i Tre Bicchieri a denominazione di origine (19) rispetto ai premiati di soli cinque anni fa (10) per capire come l’identità e la tipicità del territorio siano oggi fattori sempre più importanti per i pugliesi, mentre solo pochi anni fa la produzione regionale era legata fondamentalmente al vitigno più che al territorio. Tutto questo senza considerare alcuni casi particolari, come l’Es di Gianfranco Fino, che non è più a denominazione di origine da qualche anno, ma che certo non possiamo ridurre a un “semplice” Primitivo, visto che grida Manduria ad ogni sorso. I Tre Bicchieri sono anche quest’anno 26, e rappresentano con piena soddisfazione il panorama di alta qualità della regione. I mattatori sono il Primitivo di Gioia del Colle e quello di Manduria (7 vini premiati a testa), ma ci sono anche Salice Salentino, Brindisi, Castel del Monte e per la prima volta si affaccia alla ribalta un Terra d’Otranto.
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