Abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d'inverno, poco rinfrescate d'estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto
Abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco rinfrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici. Una situazione al limite del vivibile che riguarda sempre più persone.
L’ultimo report dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati ripresi dal Rapporto 2023 dell’Osservatorio Italiano, rilancia l’allarme sulle famiglie in povertà energetica.
In Italia sono due milioni duecentomila: ovvero circa 5 milioni di cittadini. Una cifra in crescita rispetto alle ultime rilevazioni.
E la Puglia non è affatto messa bene in questa preoccupante classifica: la nostra Regione infatti tallona da vicino il primato negativo della Calabria, con il 16,4% delle famiglie che versano in questo stato. Dieci punti percentuali in più rispetto al dato medio nazionale.
E non finisce qui: secondo la Cgia, infatti, i numeri sono “certamente sottodimensionati” in quanto riferiti a un periodo precedente allo shock energetico scoppiato a inizio 2022.
Quanto all’analisi sociologica dei dati, le principali condizioni professionali di chi si trova in ‘povertà energetica’ sono, in linea di massima, tre: disoccupato, pensionato solo e in molti casi lavoratore autonomo. Le famiglie più a rischio, soprattutto nel Sud, sono quelle che utilizzano il gas quale principale fonte di riscaldamento.
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