Una delle novità più significative di questa seconda settimana di scavi è la stata l’individuazione e l’esposizione, al di sotto di uno spesso e poten
Una delle novità più significative di questa seconda settimana di scavi è la stata l’individuazione e l’esposizione, al di sotto di uno spesso e potente strato di macerie, di un ampio tratto delle mura urbiche di Siponto, risalenti al momento della fondazione della colonia romana nel II secolo a.C. e oggetto di vari interventi di rifacimento, nella zona prossima all’anfiteatro.
L’ampliamento del saggio 5, finalizzato anche a cogliere il rapporto tra l’anfiteatro e le mura, ha consentito di individuare un tratto dei filari inferiori delle mura sottoposte a una sistematica attività di recupero dei grandi blocchi al momento della spoliazione della città per la costruzione di Manfredonia.
Un ulteriore ampliamento ha poi portato alla scoperta, per certi versi inaspettata (perché qui finora non documentata), di una torre a pianta quadrangolare.
Notevole la presenza del bugnato (cioè di quella caratteristica presenza in facciata di bugne rilevate, dal significato ideologico e ornamentale, che attribuiva ulteriore monumentalità alla struttura difensiva) sulla facciata interna e anche su quella interna.
Uno scavo particolarmente difficile, faticoso, durato molti giorni, seguito personalmente da Giovanni De Venuto, Roberto Goffredo e Maria Turchiano.
La documentazione e lo studio delle tecniche costruttive, l’individuazione delle varie fasi, l’analisi dei materiali utilizzati proseguiranno nelle prossime settimane.
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