Ritorno tra i banchi di scuola ma col timore del Covid

Tra ansia per i compiti estivi spesso non terminati, desiderio di rimanere in vacanza e gioia per ritrovare i compagni di classe, da ieri è suonata la

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Tra ansia per i compiti estivi spesso non terminati, desiderio di rimanere in vacanza e gioia per ritrovare i compagni di classe, da ieri è suonata la campanella per 7 milioni di studenti italiani, con un larvato timore, soprattutto tra i docenti e il personale scolastico, di un ritorno del Covid.

Al momento non esistono misure restrittive anti-Covid nelle scuole e dunque non vi sono indicazioni specifiche sui comportamenti da adottare ma in una circolare il ministero della Salute raccomanda, comunque, di osservare le stesse precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie: indossare la mascherina, se si è sintomatici, rimanere a casa, lavare spesso le mani.

Intanto gli esami di riparazione, che si sono appena conclusi, sembrano rivelare un aumento dei bocciati: a Roma 1 su 3 non ce l’ha fatta e si viaggia ad una media di circa cinque casi a istituto, senza distinzione sulla natura della scuola, mentre la gran parte sono del primo e del secondo anno.

Dopo Bolzano, che ha fatto da apripista il 5 settembre, le lezioni sono iniziate ieri per la prima volta in Piemonte, Trentino e Valle d’Aosta; in Lombardia i ragazzi rientreranno in classe oggi. Domani è il turno degli studenti di Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Umbria e Veneto. Il ritorno tra i banchi per gli studenti della Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna è fissato al 14 settembre. Concludono l’inizio dell’anno scolastico l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio, il 15 settembre.

E arrivano notizie preoccupanti sul fronte dello stato degli istituti: secondo un censimento di Cittadinanzattiva sono 61 gli episodi di crollo o distacchi di intonaco avvenuti nelle scuole fra settembre 2022 e agosto 2023, un numero mai raggiunto in questi ultimi sei anni. Del totale dei 61, 24 sono avvenuti al Sud e nelle Isole (39%), 23 nel Nord (38%), 14 nelle regioni del Centro (23%) ed hanno provocato il ferimento di sei studenti, un insegnante e una collaboratrice scolastica, oltre che danni e interruzione della didattica. Quest’anno la novità è che tre episodi riguardano gli atenei, di cui uno a Cagliari, di particolare gravità. Sempre nel capoluogo sardo, l’istituto comprensivo di Genneruxi è chiuso e la scuola è da giorni al centro di polemiche, con tanto di tentativo di far montare delle tende della Protezione civile mentre le lezioni sono sospese sine die.

Tra i problemi che come sempre attanagliano la scuola italiana c’è quello dei precari: oltre 200 mila docenti saranno i supplenti annuali anche quest’anno, 50 mila sono invece i precari tra il personale Ata, mentre oltre mille istituti sono senza preside. «Abbiamo un programma di inserimenti nella pubblica amministrazione che per la scuola prevede nei prossimi mesi di inserire 60 mila nuovi insegnanti», annuncia il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. E il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara aggiunge che la situazione è in netto miglioramento rispetto al passato. «È il vostro inizio, voi con le vostre capacità da scoprire e moltiplicare giorno per giorno, voi con i vostri sogni che sono il contrario delle chimere, voi con le vostre storie da scrivere, con le vostre capacità e i vostri progetti», dice il ministro rivolto agli studenti, augurando loro buon anno scolastico.

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