Gianni Rotice, il sindaco che sapeva troppo… poco

Caro ex Sindaco Rotice, leggere il tuo commovente addio alla poltrona di primo cittadino mi ha spinto a riflettere su quanto durante il tuo mandato (e

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Caro ex Sindaco Rotice, leggere il tuo commovente addio alla poltrona di primo cittadino mi ha spinto a riflettere su quanto durante il tuo mandato (e oltre) tu abbia dato priorità alle parole piuttosto che ai fatti“. Sono le parole di Maria Teresa Valente che dell’amministrazione appena terminata è capogruppo di “Con”.

PIAZZA DEL POPOLO in rete in studio Maria Teresa Valente - YouTube

“Innanzitutto – prosegue- è proprio dall’inizio del tuo messaggio che emergono le basi dei tuoi errori: hai considerato questa esperienza più come un onore che come un onere, privando così il tuo incarico del suo significato e della sua istituzionalità.

In pratica, si è ridotto a mere apparizioni a vari eventi, invece di essere un’occasione per gestire con cognizione di causa la macchina amministrativa.

 

Hai detto di aver affrontato sfide epiche, come scalare montagne a mani nude durante una tempesta, e ho cercato invano su Google Maps un riferimento geografico a questa avventura. Ma, ahimè, nulla da segnalare.

 

Riguardo alle tue affermazioni sulle riduzioni dello staff e delle consulenze, non c’è molto di cui vantarsi, considerando il disastro in cui si trova la città sotto ogni punto di vista.

Pertanto, sarebbe stato meglio assumere gente valida e capace per permettere alla città di rialzarsi davvero.

Hai sottolineato di non essere un politico di professione e di non aver intrapreso questo percorso con l’obiettivo di diventarlo, ma questo era evidente a tutti e non necessitava di ulteriori spiegazioni.

 

Hai parlato di eredità, progettualità e opportunità per chi verrà dopo di te, ma non hai fornito dettagli su cosa intendessi. L’albo pretorio del Comune, invece, parla in modo chiaro e trasparente, mostrando un totale vuoto di iniziative in questi poco più di 21 mesi, nonostante ci fossero finanziamenti disponibili dal PNRR.

 

Per quanto riguarda il piano di riequilibrio finanziario, è importante sottolineare che non si estende fino al 2046, ma al 2027. È ora di smetterla di ingannare tutti su questo punto e soprattutto basta con il fare la vittima, poiché quando ti sei candidato avevi il dovere di sapere a cosa andavi incontro.

 

Infine, “il cuore oltre l’ostacolo” è un bel motto, ma mi chiedo se il cuore a cui ti riferisci non sia stato un po’ troppo incline a mostrarsi nei selfie anziché a risolvere i problemi di Manfredonia. L’amore per la propria città bisogna dimostrarlo con le azioni, non con inutili comunicati stampa.

Caro Sindaco, hai sicuramente lasciato un segno a Manfredonia, perché grazie a te, è diventato chiaro a tutti che è giunto il momento di iniziare una nuova era, in cui la politica si basi su trasparenza, competenza e preparazione.

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