Rotice: “Dimissioni Palumbo e comunicato FI sono strumentalmente correlati tra loro”

Trasparenza, lealtà e verità sono stati, sono e saranno sempre i cardini del patto di fiducia con i cittadini che a novembre 2021 hanno scelto Gianni

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Trasparenza, lealtà e verità sono stati, sono e saranno sempre i cardini del patto di fiducia con i cittadini che a novembre 2021 hanno scelto Gianni Rotice alla guida della città di Manfredonia per tirarla fuori da notevoli difficoltà e rilanciarla assieme a tutto il tessuto socio-economico.

Le vicende politiche degli ultimi giorni meritano chiarezza. Le dimissioni dell’Assessore Libero Palumbo e la perentoria presa di posizione di quattro consiglieri comunali di Forza Italia non sono un’improvvisa casualità, ma sono strumentalmente correlati tra loro, con premeditazione. Un maldestro tentativo di voler ingabbiare l’attività del sindaco e dell’amministrazione comunale, mosso non dalla volontà di dare risposte più celeri e puntuali alle esigenze di Manfredonia e della sua comunità, ma per tentare di rispondere ad interessi ed equilibri personali e di partito.

 

Gianni Rotice candidato sindaco di Forza Italia a Manfredonia

 

L’Assessore Palumbo ha svolto le sue funzioni con delega piena, ma da più parti, in una verifica politico-amministrativa interna, sono emerse criticità sul suo operato, come, ad esempio, il mancato rapporto di trasparenza e collaborazione con i Consiglieri comunali per realizzare il programma di governo, le reiterate “invasioni” di altri settori dell’Amministrazione non di sua diretta competenza, il mancato confronto e condivisione con la Giunta degli indirizzi gestionali legati al Cimitero portati avanti in completa autonomia.
Quanto al suo operato non di secondo piano può certamente essere considerato il notevole ritardo con il quale è stato consegnato il piano del nuovo fabbisogno del personale alla COSFEL, che ha inciso in maniera importante sulle difficoltà dell’Amministrazione a rimettere in sesto la tecnostruttura con l’essenziale innesto di nuove assunzioni. Anche sul fronte delle storiche stabilizzazioni del personale ex LSU, il risultato è stato possibile non solo per l’impegno del singolo, ma frutto di un lavoro corale e di rapporti di filiera istituzionale a più livelli che ha permesso il conseguimento del risultato, rimettendo Manfredonia, come per altri punti nevralgici dell’agenda politico-amministrativa, al centro dell’attenzione provinciale, regionale, nazionale ed europea e facendola uscire dall’isolamento in cui era stata relegata.

Le dimissioni di Palumbo sono da inquadrare in un altro contesto che non è la certamente quello della delibera di Giunta sul protocollo d’intesa con l’ASI per il rilancio produttivo di Borgo Mezzanone, percorso virtuoso avviato da tempo con tutte le altre Istituzioni sul fronte del PNRR per vincere la scommessa dello sviluppo e dell’occupazione.

Su questo fronte, sarebbe molto più utile un maggiore senso di lealtà istituzionale; mi sorge il dubbio che qualcun altro gioca qualche altra partita, fuori dalle sedi deputate. Molto strana la coincidenza delle dimissioni dell’Assessore Palumbo e dell’immediata e massiccia presa di posizione di Forza Italia rispetto ad un soggetto non componente del partito. Così come è da ritenere ingiustificabile il comportamento assunto dal capogruppo di FI, più volte chiamato a partecipare ad importanti riunioni come quelle sul PNRR di Borgo Mezzanone, disertandole puntualmente, adducendo come scusante la verifica prioritaria delle sue disponibilità. Un atteggiamento irrispettoso che si scontra con la lealtà ed il rispetto, principi elementari a cui un amministratore pubblico dovrebbe attenersi per dare l’esempio alla comunità.

Così come è incomprensibile la giravolta di “Città Protagonista” che ha avuto nell’azione di governo pari opportunità ed importanza rispetto alle altre forze politiche, anche in fase decisionale e di rappresentanza. Tant’è che ai tavoli politici ed amministrativi la loro è stata una presenza costante con Antonio Prencipe (loro referente) o, in sua sostituzione, Libero Palumbo.
Inoltre, nella fase di verifica, nei confronti di “Città Protagonista” non è venuta meno l’intesa politica, ma è stato chiesto l’indicazione di un altro nominativo per ricoprire l’incarico di Assessore in sostituzione di Palumbo.

Il comunicato dei 4 consiglieri di Forza Italia conferma la preferenza dell’individualismo alle logiche di squadra e del bene dei cittadini. Il mio impegno e quello della maggior parte degli Assessori e dei Consiglieri di maggioranza è quotidiano per il bene della città risolvendone le numerose criticità, a differenza di chi, ormai da mesi, si è concentrato su altri obiettivi strettamente personali, oltretutto facendo ostruzionismo su azioni importanti portate avanti dell’Amministrazione. Da diverso tempo i Consiglieri di maggioranza avevano chiesto una verifica ed un confronto con tutti i componenti della Giunta, a cui alcuni Assessori si sono sottratti.

Qualcuno non si rende conto che i problemi e le urgenze di cui discutere ed occuparsi sono ben altre. Percorro le vie della città e raccolgo lamentele, ad esempio sullo stato del verde pubblico, della pulizia, del decoro urbano, della manutenzione viabilità e scuole, dell’operato della Polizia Locale, dell’erogazione puntuale dei servizi ai cittadini. Facendo una lucida autocritica e adottando un approccio pragmatico si possono e si devono dare le giuste risposte su quello che c’è da fare e quello che ancora si farà in riferimento al programma di governo, così come accaduto anche per l’ottima riuscita della Festa Patronale appena conclusasi che, grazie ad un impegno corale e spassionato, grande beneficio ha portato a Manfredonia in fatto di valorizzazione ed economia.

Migliorare la città, confrontarsi costruttivamente sulle criticità ed ascoltare la gente è il compito di un Amministratore pubblico, senza lasciarsi distrarre da inutili e pretestuose beghe politiche che mirano a scopi personalistici dipendenti da decisioni verticistiche e legate a vecchie logiche di fare politica.

Pertanto, non intendo sottostare a nessun diktat; le convocazioni e le discussioni vengono fatte con altre metodologie, passano dai tavoli istituzionali e non attraverso comunicati stampa minatori.

Rispetto a quanto accaduto qualche mese fa, il mio senso di responsabilità e per rispetto nei confronti di chi, nonostante tutto, continua a lavorare a spron battuto per la comunità sipontina, non cederò all’imposizione di una pseudo crisi utile solo all’ottenimento e spostamento di ulteriori deleghe assessorili. Alla luce di questo fosco e spiacevole quadro che non permette all’Amministrazione comunale di poter operare in un clima sereno e proficuo nell’interesse dei cittadini portando avanti il programma di governo, mi vedo costretto alla revoca delle deleghe all’Assessore Giuseppe Basta ed alla Consigliera Liliana Rinaldi, come punto di partenza di una seria riflessione ampia, traversale e collettiva sul futuro che questa città merita.

Le porte del sindaco sono state sempre aperte a chi vuole il bene di Manfredonia e saranno sempre chiuse a chi vuol dare la precedenza ad interessi e fini personali.

Ringrazio gli Assessori ed i consiglieri che continuano a lavorare per dare risposte alla città prendendo le distanze da questo modo di fare politica, ed allo stesso tempo invito chi ha messo su questa sceneggiata dalla pseudo crisi a raccontare la verità.

Gianni Rotice – Sindaco di Manfredonia

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