È il 2 maggio del 1973. Un uomo annoda la cravatta, indossa la giacca ed esce di casa per recarsi lì dove per anni è stato il suo posto di lavor
È il 2 maggio del 1973. Un uomo annoda la cravatta, indossa la giacca ed esce di casa per recarsi lì dove per anni è stato il suo posto di lavoro.
È presto, ma dinanzi al maestoso Hotel Daniele c’è tantissima gente: una folla di curiosi si è radunata per veder venire giù ciò che fino a pochi anni prima era il posto più elegante della città.
Il Grand Hotel Daniele era stato inaugurato nel 1910 sul lato sinistro della piazzetta panoramica, con affaccio sul Mandracchio (spiaggia Diomede). Per anni era stato l’unico albergo di Manfredonia ed era dotato di una lussuosa ed ampia sala da pranzo che si sviluppava verso il mare con una veranda, chiusa lateralmente con vetrate. Era stato voluto, costruito e poi gestito da Daniele De Angelis, originario di Benevento e residente a Manfredonia. Fino alla fine degli anni ’20, scrive l’appassionato di storia sipontina Franco Rinaldi in un pezzo dedicato alla struttura, durante l’estate attraverso una scala interna dell’albergo i clienti si recavano direttamente alle cabine dello stabilimento balneare De Marzo, che all’epoca era allestito nel porto con sistema a palafitte sul mare, proprio sotto la rinomata struttura alberghiera.
Sotto i portici dell’Hotel Daniele, il Comune allestì i banchi per la vendita del pesce che prima di allora era venduto per le strade. Ecco dunque in quella piazzetta nascere un mercato, da cui poi il nome, che resta ancora oggi, di Piazzetta Mercato.
Guardando le foto antiche che lo ritraggono in tutto il suo splendore, gli interni dell’hotel fanno venire in mente i lussuosi saloni del Titanic, riproposti con accuratezza e magnificenza nell’omonimo e famosissimo film con Leonardo di Caprio e Kate Winslet. Ecco, per avere un’idea di come poteva essere all’interno, possiamo immaginare la scena di Kate/Rose che scende dalla sontuosa scala e di Leonardo/Jack che le fa il baciamano nella suggestiva cornice di statue e decorazioni in stile liberty. E di baci e balli, di risa e momenti emozionanti, l’Hotel Daniele ne ha visti davvero tanti. Quante feste, matrimoni, cene di gala, serate danzanti e veglioni di carnevale ha ospitato negli anni questa elegante struttura, fiore all’occhiello della città ed immortalata in numerose cartoline d’epoca.
Col Titanic ha in comune anche un’altra cosa, purtroppo, la misera fine. Alla fine degli anni ’60 il mercato del pesce si trasferì in un’apposita struttura sul lungomare, quasi ai piedi dell’hotel (oggi ex LUC). L’albergo, il ristorante e le sue sale, iniziarono a cedere pian piano all’avanzare degli anni. Fino a che l’immobile non venne ritenuto pericolante e destinato dal Comune alla demolizione. Con esso, anche un’altra struttura ubicata sul lato destro di quella stessa piazza: il Cine-Teatro Eden.
Nel settembre 1965, prima di essere dichiarato inagibile, svela ancora Franco Rinaldi, nella sala ristorante dell’albergo Daniele fu festeggiato l’ultimo matrimonio tra i giovani sposi Franco Piemontese ed Elena Rinaldi.
Ed eccoci al 2 maggio del 1973. È un mercoledì. Quell’uomo con la divisa da portiere è ancora lì: è venuto a salutare per l’ultima volta ciò che è stata la sua seconda casa per tantissimi anni. Il suo luogo del cuore e dei ricordi, così come lo era stato anche per le migliaia di manfredoniani che per oltre sessant’anni, sfidando ben due guerre mondiali, dietro le vetrate che si affacciavano sull’azzurro mare del Golfo avevano trascorso momenti spensierati. Chissà se lì tra tutta quella gente ci sono anche Franco ed Elena e tutti gli altri sposi che al Daniele avevano celebrato le loro nozze!
Intanto il capomastro lancia un lungo fischio: la gente si apre in due ali e fa largo alla ruspa. Il martello pneumatico entra in azione. È fatta: un pezzo di storia della città sta per essere cancellato, per sempre. Una lacrima solca il viso del portiere dell’ormai ex albergo Daniele, che prende un fazzoletto bianco dalla tasca, abbassa lo sguardo, si volta e si allontana. La folla si disperde. È giorno di mercato. La vita continua ed intanto l’Hotel Daniele va giù, per sempre, proprio come il Titanic.
Maria Teresa Valente
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