Spaghetti all’assassina in versione Uliassi: “Checco Zalone me li ha fatti scoprire, io li ho trasformati in fusilli”

“Un giorno è venuto qui a mangiare Checco Zalone e mi ha invitato a una cena dove avrebbe cucinato gli spaghetti all'assassina. Piatto tipico di Bari

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Un giorno è venuto qui a mangiare Checco Zalone e mi ha invitato a una cena dove avrebbe cucinato gli spaghetti all’assassina. Piatto tipico di Bari che ultimamente nei social sta spopolando”. Lampadina accesa. Mauro Uliassi, insieme al team, si è messo a studiare la ricetta per tirar fuori dal cilindro una pasta all’assassina sui generis, ugualmente gustosa, decisamente più “elegante” e meno replicabile. Oggi la potete assaggiare nel suo ormai famoso Lab, ovvero il risultato di settimane di ricerca durante il periodo di chiusura del ristorante Uliassi a Senigallia.

POMODORO, AGLIO, OLIO E PEPERONCINO A PIACERE. SONO GLI INGREDIENTI DELLA PASTA ALL’ASSASSINA, MA IL VERO SEGRETO DELLA SUA BONTÀ È LA CROSTICINA CHE LA CARATTERIZZA. LO CHEF MAURO ULIASSI, NELL’ULTIMO LAB, PROPONE LA SUA VERSIONE, ISPIRATA DA UNA CHIACCHIERATA CON CHECCO ZALONE.

Origine degli spaghetti all’assassina

Due cose certe: non è una ricetta antica e non è un piatto di recupero. Scrive il gastronomo e giornalista Sandro Romano in questo dettagliato articolo: “Si pensa che gli spaghetti all’assassina siano un piatto antico della tradizione barese, nato dal recupero della pasta avanzata il giorno prima. Non è così, anche perché la pasta che si faceva avanzare era il ragù della domenica, fatto con le orecchiette o i rigatoni, e ricordo bene che mia nonna me li “sfriggeva” la sera in un padellino di alluminio. La nascita degli spaghetti all’assassina, invece, risale al 1967 allorquando Enzo Francavilla, foggiano, titolare del Sorso Preferito a Bari, li inventò di sana pianta per due clienti che si erano accomodati ai tavoli della sua trattoria”. Per l’occasione Enzo Francavilla prepara degli spaghetti cotti nel sugo di pomodoro e peperoncino, formando la ormai famosa crosticina. E quando i due commensali la assaggiarono si complimentarono con lo chef dandogli bonariamente dell’assassino, “il motivo di questa affermazione era dovuto al fatto che gli spaghetti erano piccantissimi”.

Il recente successo degli spaghetti all’assassina

Da quel momento gli spaghetti all’assassina entrarono a far parte del menu del Sorso Preferito a Bari, per altro ancora in attività, conquistando altri clienti e viaggiando di ristorante in ristorante, fino a divenire uno dei piatti simbolo di Bari. Specie negli ultimi tempi, complice un’Accademia dedicata, istituita nel 2013 da un gruppo di amici nostalgici, e della fortunata serie Rai “Le indagini di Lolita Lobosco”, in onda nel 2021, dove uno degli episodi è per l’appunto intitolato “Spaghetti all’assassina” e racconta dell’omicidio di uno chef noto per essere tra i migliori a prepararli. Un recente successo avvallato pure da Stanley Tucci durante la puntata dedicata alla Puglia del suo programma “Stanley Tucci: Searching for Italy”: quando l’attore vede preparare la pasta all’assassina da Celso Laforgia, chef e proprietario dell’Urban Bistrot di Bari, esclama di non aver mai visto nulla di simile prima d orariferendosi alla risottatura della pasta.

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