CUORI MIGRANTI ;UNA FOTO DI 100 ANNI FA SIMBOLO DELLA DEVOZIONE A MARIA SS DI SIPONTO OLTRE IL TEMPO E LO SPAZIO

Nel corso delle epoche, in ogni angolo del mondo in cui il destino ha portato i cittadini di Manfredonia, è sempre apparso chiaro ed indissolu

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Nel corso delle epoche, in ogni angolo del mondo in cui il destino ha portato i cittadini di Manfredonia, è sempre apparso chiaro ed indissolubile l’attaccamento profondo e incondizionato alla propria Santa Patrona.
Bellissima è l’immagine pubblicata qualche anno fa dalla raccolta ‘Manfredonia, la storia e i suoi autori’ e ripresa da Manfredonia Ricordi, che mostra un gruppo di emigrati sipontini negli anni ’20 del ‘900, nel Quincy, Stati Uniti, in posa dinanzi l’icona della Madonna di Siponto durante i giorni della festa patronale. Mi sono permessa di colorizzarla per rendere questo meraviglioso ricordo ancora più vivido.
Al centro della foto, spicca Matteo Rucher, carpentiere navale, che con orgoglio alza la bandiera italiana, simbolo tangibile dell’identità e dell’appartenenza ad una terra lontana. Gli sguardi di tutti trasmettono nostalgia per la patria, mentre sembra di percepire i loro cuori battere forte per le emozioni legate alla propria città nei giorni della festa.
Questa immagine è un’icona dei sentimenti profondi che attraversano il tempo e lo spazio, raggiungendo ogni migrante, ogni figlio di Manfredonia, ovunque e in ogni epoca. Non importa quale distanza li separi dalla propria terra madre, il richiamo della Madonna di Siponto è un filo invisibile ma potentissimo che li lega in un abbraccio di amore e protezione. Un legame particolarmente tangibile in questi giorni di festa, quando moltissimi tornano con le loro famiglie a Manfredonia per partecipare alle celebrazioni, in un intreccio di emozioni e devozione che non conosce confini.
Maria Teresa Valente

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