La Puglia e il pasticcio del «112»: spesi 15 milioni e non funziona

La partenza era stata annunciata «entro i primi mesi del 2020». Poi, passato il Covid, il governatore Michele Emiliano garantì che nella primavera 202

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La partenza era stata annunciata «entro i primi mesi del 2020». Poi, passato il Covid, il governatore Michele Emiliano garantì che nella primavera 2022 la Puglia avrebbe avuto il «Nue», il numero unico per l’emergenza 112 che in mezza Europa (e in tutto il Centro-nord Italia) si occupa di rispondere a tutte le chiamate ai servizi del territorio. È passato un altro anno, è stata spesa una cifra vicina ai 15 milioni, è stato persino nominato un commissario straordinario, l’ex generale Salvatore Refolo della Finanza. Ma delle tre centrali operative (Bari, Foggia, Campi Salentina) che dovrebbero ospitare le postazioni telefoniche da cui verrà gestito il servizio (anche per la Basilicata) non si vede nemmeno l’ombra. E se non si arriverà al traguardo entro fine anno, la Regione rischia di pagare penali salatissime nell’ambito di una procedura di infrazione europea.

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È un altro grande pasticcio della vecchia gestione della Protezione civile: gli appalti sono infatti stati gestiti dall’ex dirigente Mario Lerario, e le verifiche effettuate dopo il suo arresto hanno portato a stabilire che le sedi non hanno le caratteristiche necessarie per una struttura di Protezione civile

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