Migranti di Borgo Mezzanone dalle baracche ai container: al via il trasferimento, ma il problema ‘ghetti’ resta

Come promesso dal Prefetto, in seguito alla protesta dei migranti che c'è stata il 2 agosto scorso, sono partiti i lavori per ridare una vita dignitos

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Come promesso dal Prefetto, in seguito alla protesta dei migranti che c’è stata il 2 agosto scorso, sono partiti i lavori per ridare una vita dignitosa ai braccianti che, fino ad oggi, hanno vissuto nel ‘ghetto’ di Borgo Mezzanone.

130 moduli abitativi accoglieranno circa 400 braccianti che vivono nelle baracche in plastica e cartone che popola non solo la pista ma anche un’area dell’ex Cara.

I container erano già stati installati da diverso tempo ma mai utilizzati, e per questo i migranti erano scesi in piazza per chiedere al Prefetto di Foggia spiegazioni a riguardo. A margine della manifestazione del 2 agosto, il Prefetto Vegliante aveva promesso che entro il 31 agosto almeno quei 130 container sarebbero stati utilizzati. E così è stato.

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Al momento solo 400 persone potranno usufruire dei moduli abitativi che, in soldoni, saranno solo un palliativo al problema che, di fatto, non cancellerà il ghetto.

Per quanto durante la fase di trasferimento le vecchie baracche vengono abbattute dalle ruspe, lo spostamento in moduli abitativi che non prevedono né un angolo cucina né tantomeno uno spazio sufficiente per vivere una vita vagamente normale, non risolverà di certo il problema, né cancellerà i ghetti, come previsto dai fondi Pnrr ricevuti dal Comune di Manfredonia, per un totale di 53 milioni di euro destinati al “superamento dei ghetti” mentre si sta costruendo un nuovo ghetto ma con prefabbricati.

Nei prossimi mesi è previsto l’arrivo di altri 150 container per accogliere un totale di mille braccianti. Ma ciò non basta assolutamente e i sindacati continueranno a vigilare. 

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