«Il governo Meloni e il ministro Fitto hanno deciso di tagliare i fondi Pnrr per la ristrutturazione e rigenerazione sociale dei beni confiscati alla
«Il governo Meloni e il ministro Fitto hanno deciso di tagliare i fondi Pnrr per la ristrutturazione e rigenerazione sociale dei beni confiscati alla mafia. Si tratta di ben 39 progetti suddivisi su tutte le provincie, su altrettanti beni confiscati in via definitiva a quadi tutti i sistemi mafiosi pugliesi. Dalla Sacra Corona Unita di Mesagne a quella di Manduria, per esempio».
La denuncia arriva dal Pd della Puglia per voce del componente della segreteria regionale, Leonardo Palmisano.
«Si tratta – spiega – di progetti che porterebbero lavoro e welfare nei territori, come nel caso della Masseria Canali di Mesagne o del pronto soccorso e relativo presidio sanitario a San Pietro in Bevagna. Questa scelta comporta una regressione della lotta alla mafia e rappresenta un attacco alla robustezza dell’antimafia sociale pugliese. Siamo di fronte a un fatto inedito, che fa il paio con gli attacchi a don Ciotti, che sembra essere il preludio di una strategia volta a fiaccare l’antimafia sociale ed a relegarla in un angolino. Al contrario, il Partito Democratico pugliese intende rilanciare l’uso sociale dei beni confiscati e opporsi a una decisione che comprometterà il lavoro svolto da quelle comunità, da quei Comuni e da quelle reti associative e progettuali che hanno candidato decine di beni confiscati al loro riuso a scopo sociale e produttivo. È singolare che non si comprenda la necessità strategica di investire sui beni confiscati alle mafie per spezzare l’egemonia criminale una volta per tutte».
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