«Un ulteriore piano di stabilizzazione dell’organico di diritto che restituisca una prospettiva di certezza e serenità a tutta la comunità scolastica
«Un ulteriore piano di stabilizzazione dell’organico di diritto che restituisca una prospettiva di certezza e serenità a tutta la comunità scolastica pugliese». È la richiesta che la Flc Cgil regionale torna a ribadire con il segretario Ezio Falco, sottolineando che in Puglia si assiste a un record di docenti precari, da anni inseriti nei cosiddetti organici in deroga.
Cos’è l’Organico in Deroga Il sindacato spiega che si chiama organico in «deroga» quello che viene impiegato dal Ministero dell’Istruzione per soddisfare il diritto allo studio e all’integrazione scolastica di bambini e studenti con disabilità più e meno gravi. «È un vero e proprio artificio giuridico-amministrativo – commenta Falco – che serve per piazzare un insegnante di sostegno sugli alunni che ne hanno bisogno, ma senza stabilizzarli, anche se ormai molti di loro, almeno nella nostra regione, sono specializzati». L’organico in «deroga» nasce da una sentenza della Corte Costituzionale del 2007 che cancella una norma che blocca il numero dei docenti di sostegno a 1 ogni 2 alunni in maniera preordinata. Da allora tutto l’organico docente che serve in più a quello di «diritto», sostanzialmente cristallizzato a quegli anni, e che la Corte obbliga a prevedere, viene garantito così agli studenti disabili. «Peccato – sostiene il segretario della Flc – che questo su questo organico non si possano fare assunzioni a tempo indeterminato, perché sono posti annuali, temporanei che devono essere autorizzati anno per anno con un provvedimento specifico, quasi che le disabilità degli studenti negli anni possano scomparire, anche se sappiamo che avviene l’esatto contrario, ovvero che gli alunni con disabilità certificata aumentano notevolmente anno su anno. E anche se questa tendenza si conferma ormai da anni, il Ministero dell’Istruzione continua a mantenere in piedi questa finzione. Perché – attacca Falco – conviene, fa risparmiare. Se puoi assumerci solo precari con contratti al 30 giugno, non ci paghi le ferie o la retribuzione estiva, non il Tfr, non la contribuzione e nessuna progressione di anzianità, ovviamente. Un precario costa meno di un docente a tempo indeterminato».
La situazione in Puglia La nostra regione, stima Flc Cgil, al pari di molte altre, ha un organico in deroga, coperto da docenti precari che, per soddisfare il diritto allo studio dei nostri bambini e studenti disabili, cresce ogni anno e che, ogni anno, supera abbondantemente, pressoché in ogni grado di istruzione e in ogni provincia, l’organico di diritto, ovvero quello su cui ci sono docenti stabili.
A fronte di 9.889 posti di organico di diritto in tutta la regione (la provincia di Bari da sola ne conta 3.838), sono già 7.810 i posti di organico in deroga autorizzati per le supplenze che si attribuiranno nelle prossime settimane, forse quest’anno entro fine agosto, in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Bari e Taranto sono le province che nell’organico in deroga autorizzato qualche giorno fa dai vari uffici scolastici provinciali si avvicinano maggiormente al superamento dei posti in organico di diritto. A Bari già autorizzate 3.527 deroghe contro i 3.838 posti strutturali e Taranto 1.327 deroghe autorizzate contro i 1.363 posti strutturali costituiti. Insomma, in queste province si è già raggiunto lo stesso livello dei posti strutturali, quindi il numero dei docenti precari eguaglierà quello dei docenti a tempo indeterminato. E sarà anche superato perché nel corso dei primi mesi dell’anno scolastico (fino a gennaio) è consuetudine che arrivino altre certificazioni dalle commissioni mediche che comportano nuove autorizzazioni di posti in deroga nel corso dell’anno scolastico.
Le conseguenze «Si tratta dunque – rimarca Ezio Falco – della programmazione consapevole di uno stato di precarietà che tocca in particolar modo i docenti di sostegno che già nel prossimo anno scolastico in Puglia lambirà le 10mila unità. E non si tratta soltanto – continua – di una compressione di diritti e prospettive professionali che tocca il personale. Le conseguenze peggiori ricadono su bambini, studenti e famiglie costretti ad assistere impotenti ogni anno a un avvicendamento costante dei docenti di sostegno che prendono in carico gli alunni. Un’interruzione costante della continuità educativa, didattica del rapporto che va faticosamente ricostruito ogni anno, abbandonando figure adulte e professionali divenute di riferimento nel corso di un intero anno scolastico».
La rivendicazione Così la Flc Cgil lancia l’appello: «È necessario investire sulla stabilizzazione dell’organico dei docenti di sostegno nella nostra regione. La serenità dei docenti passa per il riconoscimento dell’organico pieno dell’organico in deroga come organico di diritto. Si potrebbero subito assumere migliaia di docenti specializzati nella nostra regione – osserva Falco – e dare continuità agli interventi di inclusione scolastica di tutti gli studenti e bambini con disabilità, fornendo alle loro famiglie la stabilità di un riferimento per tutto il corso di studi».
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