È fissato per domani il termine per gli emendamenti alla proposta di legge sul salario minimo e la giusta retribuzione ma è verosimile che il cammino
È fissato per domani il termine per gli emendamenti alla proposta di legge sul salario minimo e la giusta retribuzione ma è verosimile che il cammino del provvedimento sia complicato anche in questa legislatura. La commissione Lavoro di Montecitorio ha adottato come testo base la proposta di legge sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, salvo Italia Viva.
Aumenti per 3,6 mln di rapporti di lavoro
L’eventuale introduzione di un salario minimo per legge pari a 9 euro lordi l’ora – secondo i calcoli presentati dall’Istat in audizione nei giorni scorsi – significherebbe aumenti per 3,6 milioni di rapporti di lavoro (tre milioni circa di lavoratori) con un aumento medio di 804 euro a rapporto e una crescita del monte salariale di quasi 2,9 miliardi. Intanto il potere d’acquisto delle retribuzioni contrattuali continua ad arretrare con un aumento previsto nel 2023 pari al 2,5% di molto inferiore alla crescita dei prezzi dato che l’inflazione acquisita per l’anno è del 6,1%.
Una soglia minima inderogabile
Secondo la proposta al lavoratore di ogni settore economico viene riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore. A ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, è comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali.
Spazio a parasubordinazione e lavoro autonomo
La giusta retribuzione così definita non riguarda solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo. Conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, si istituisce una commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario.
Riconosciuto tempo per adeguare i contratti
Si prevede inoltre che sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; ancora, che sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; infine che sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso.
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