Saldi estivi, ecco le nuove regole: 10 consigli per acquisti in sicurezza

Manca ancora qualche giorno ma l’attesa è già alta. Il 6 luglio prenderanno il via in tutta Italia i saldi estivi. Ma già il 1 luglio, r

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Manca ancora qualche giorno ma l’attesa è già alta. Il 6 luglio prenderanno il via in tutta Italia i saldi estivi. Ma già il 1 luglio, ricorda l’associazione dei consumatori Codacons, entreranno in vigore le nuove misure sugli sconti di fine stagione previste dal decreto legislativo, approvato lo scorso 7 marzo, che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161. Le nuove disposizioni hanno modificato la normativa sugli sconti, imponendo regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite presso i siti di e-commerce, prevedendo inoltre sanzioni più pesanti in caso di pratiche commerciali scorrette.

Stretta sugli “sconti farlocchi”

La principale novità riguarda gli “sconti farlocchi” praticati dai commercianti, ossia la pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi. Un soluzione, spiega ora l’associazione dei consumatori, che con l’entrata in vigore delle nuove regole non sarà più attuabile: la nuova normativa prevede infatti l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti. Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi. I commercianti che non si atterranno a questa nuova regola, vanno incontro a una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro. Una misura che adesso, grazie al nuovo decreto legislativo, si applicherà non solo ai negozi fisici, ma anche alle vendite sul web e alle piattaforme di e-commerce, garantendo così maggiore trasparenza ai consumatori.

Il 6 luglio prenderanno il via i saldi estivi (foto LaPresse)

1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Secondo l’associazione dei consumatori, è opportuno evitare quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie .

3) Meglio girare. Nei giorni che precedono i saldi nei negozi è utile valutare più proposte, segnando il prezzo. È così possibile verificare l’effettività dello sconto praticato e “andare a colpo sicuro”, evitando inutili code. Meglio dunque non fermarsi al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

4) È opportuno avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: il cliente è così meno influenzabile dal negoziante. Inoltre corre meno il rischio di tornare a casa colmo di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non ha alcun bisogno e che non userà mai. Va valutata la qualità dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Occorre diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) Meglio diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova.

6) È opportuno servirsi in negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7) Negozi e vetrine. È preferibile non fare acquisti nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Occorre controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Meglio diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) Pagamenti. Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) Se la sensazione è quella di aver effettuato un acquisto “sbagliato”, anche a causa delle informazioni “pilotate” da chi l’ha venduto, è sempre possibile chiamare i vigili urbani o rivolgersi a un’associazione dei consumatori.

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