C’era un tempo in cui i saldi segnavano la fine della stagione commerciale: a metà agosto quella estiva, a marzo quella invernale. Trovare taglie e mo
C’era un tempo in cui i saldi segnavano la fine della stagione commerciale: a metà agosto quella estiva, a marzo quella invernale. Trovare taglie e modelli desiderati era un terno all’otto e non restava che armarsi di pazienza e sperare in uno shopping di fortuna. Oggi, che i saldi sono praticamente a inizio stagione, “fortunato” è il commerciante che esaurisce la merce prima degli sconti. E non è cosa facile nonostante il timido impegno istituzionale a posticiparli. La Giunta regionale, a seguito della decisione approvata dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ha infatti deliberato l’inizio dei saldi estivi a giovedì 6 luglio (anziché al 1° luglio) fino al 15 settembre. Cinque giorni in ritardo, quindi, rispetto al passato. Decisione che ha alimentato non poche polemiche.
La stagione mai cominciata, causa maltempo in primis, costringerà infatti i commercianti a scontare articoli arrivati negli scaffali a maggio. “Già negli scorsi mesi – tuona Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia – la Fismo Confesercenti nazionale aveva chiarito, ancora una volta, in sede di Conferenza delle Regioni, la necessità di posticipare l’inizio delle vendite di fine stagione di almeno due settimane. Una decisione necessaria in un anno in cui un’evidente anomalia termica sta fortemente condizionando le vendite estive”.
«È quindi paradossale – prosegue Campobasso – cominciare ad effettuare svendite di fine stagione quando ancora la stagione estiva non può dirsi iniziata. Ed è avvilente che nelle nostre Istituzioni non ci sia nessuno in grado di capirlo e di interpretare positivamente questa legittima richiesta. L’unica novità positiva di quest’anno è che la data sarà pressoché la stessa per tutte le regioni, evitando le situazioni concorrenziali, tra territori limitrofi, molto frequenti negli scorsi anni».
Secondo il numero uno di Confesercenti Puglia, inoltre, è necessario monitorare la «cattiva» abitudine, adottata da molti commercianti, di aggirare la data di inizio saldi con i soliti inviti, oramai sempre più espliciti, ad acquistare a prezzi scontatissimi. «Continuare a non considerare questa situazione – conclude – sta mettendo a dura prova le migliaia di imprese del settore moda che continuano a perdere quote di mercato significative anche a causa delle vendite online che continuano indisturbate ad operare senza controlli, vanificando di fatto i saldi che sono un appuntamento economico importante per le imprese sane della moda».
Dello stesso avviso Giuseppe Chiarelli, direttore della Confcommercio Puglia: «Avevamo chiesto alla Regione Puglia di posticipare l’inizio dei saldi almeno al 17 luglio. La stagione estiva non è ancora partita e avremmo dato la possibilità ai commercianti di iniziarla con vendite ordinarie. Ora saranno costretti ad accontentarsi di incassi scontati con una grande perdita in termine di guadagni. Questo, in un periodo di profonda crisi per il settore. Io penso – conclude – che non si voglia fare il bene di nessuno, a meno che si intenda puntare all’ulteriore crescita del commercio online e a città deserte. Un’immagine che abbiamo già visto durante il periodo dell’emergenza sanitaria e che, onestamente, ci ha fatto molta paura».
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