Il consiglio dei ministri impugna la legge della Puglia sulla tutela del riccio di mare

«Il Consiglio dei Mnistri, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato diciotto leggi delle regio

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«Il Consiglio dei Mnistri, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato diciotto leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Puglian. 6 del 18/04/2023, recante “Misure di salvaguardia per la tutela del riccio di mare”, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale, internazionale ed europea in materia di ambiente emare, violano l’articolo 117, secondo comma, lettere a) e s), della Costituzione».

Dal Cdm di ieri una clamorosa decisione per la nostra regione. Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi, spiegando che il Consiglio dei ministri ha deliberato di non impugnare le altre leggi regionali esaminate. Il provvedimento, approvato il 28 marzo scorso e pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia il 20 aprile, ha efficacia di legge dal 5 maggio. 

Ricette con Ricci di mare | Buonissimo

Cosa prevede la legge pugliese

 

Con la legge approvata si sospende per un periodo di tre anni l’attività di pesca, anche di tipo sportivo, del riccio di mare nelle acque del territorio regionale pugliese.

Si impone, cioè, un fermo necessario per consentire il recupero degli stock e la ricostituzione della risorsa nel nostro mare territoriale, messa a rischio dal massiccio prelievo effettuato negli ultimi anni.

Determina il periodo di blocco dell’attività di pesca ed impone, in particolare, il divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione degli esemplari di riccio di mare e dei relativi prodotti derivati freschi.
La commercializzazione del riccio di mare non è vietata per gli esemplari provenienti da mari territorialmente non appartenenti alla regione Puglia.

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