Welfare, donne e minori a rischio esclusione: maglia nera per Puglia

In Puglia, nel 2022, la differenza tra il tasso di occupazione femminile e maschile è pari al 26%: si tratta del risultato peggiore del Paese che ha u

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In Puglia, nel 2022, la differenza tra il tasso di occupazione femminile e maschile è pari al 26%: si tratta del risultato peggiore del Paese che ha una media di 17,7%. In Basilicata 4 studenti di terza media su 10 non hanno le competenze alfabetiche adeguate.

Sempre in Puglia, lo scorso anno, è da segnalare il calo della spesa dei Comuni dedicata alla cultura, scesa da 7,4 euro pro capite a 6,1. Così come, degno di nota nel Tacco d’Italia è l’aumento della percentuale di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà, cresciuta dal 20 al 27,5%, un valore molto superiore alla media nazionale dell’11,1%.

In terra lucana, invece, aumenta la quota di famiglie che vivono in condizioni di grave deprivazione abitativa, passata da 4,4 a 6,8 mentre cala il tasso di abbandono scolastico passato da 11% nel 2018 a 8,7% nel 2022, ben quattro punti al di sotto della media nazionale di 12,7%.

Quelli appena elencati sono solo alcuni dei dati preoccupanti che emergono dal report Mai più invisibili 2023, il rapporto stilato da «WeWorld» (l’organizzazione no profit italiana indipendente attiva in 27 Paesi, compresa l’Italia, con progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario) sulla condizione di donne, bambini e adolescenti nel nostro Paese. Lo studio, redatto per la prima volta nel 2020 attraverso il vaglio di 30 indicatori, ha come obiettivo quello di analizzare il tasso di «esclusione sociale», un’espressione che fa riferimento alle situazioni in cui non tutti possono usufruire delle opportunità e dei servizi deputati a consentire una vita dignitosa, come ad esempio l’istruzione pubblica, l’assistenza sanitaria, le infrastrutture o il sistema di previdenza sociale.

Dal 2018 al 2023 il punteggio medio delle regioni cresce da 55,6 a 55,8, mantenendo il Paese a un livello di inclusione «insufficiente». Lo scenario è lo stesso di cinque anni fa: il Nord è sul podio, il Sud sta in fondo. Come nel 2018, la provincia autonoma di Trento è prima con 67,3 punti, la Valle d’Aosta è seconda (65), la Provincia autonoma di Bolzano è terza (64,3). In terzultima posizione troviamo la Regione Campania (44), seguita dalla Puglia (43,8) e fanalino di coda, come nel 2018, la Basilicata (42,1).

Un minore su tre e quattro donne su dieci, sottolinea il rapporto, vivono nelle otto regioni che complessivamente registrano un livello di esclusione «grave» o «molto grave»: Piemonte, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia e Basilicata.

Che i disagi generati dal Covid-19 abbiano inciso notevolmente sulle condizioni di vita di molte persone – specialmente di quelle più deboli – è ormai noto e il report lo conferma: come ha commentato il presidente di WeWorld Marco Chiesara, «la pandemia e le crisi che si sono intrecciate negli ultimi anni hanno ulteriormente peggiorato le condizioni di chi già viveva in condizioni di fragilità, come donne, bambini e adolescenti, con il rischio che le disuguaglianze diventino incolmabili».

Spulciando i dati del report di «WeWorld», in Puglia colpiscono i dati relativi ad alcuni indicatori: per quanto riguarda la dimensione «Violenza contro donne e bambini» si registra un aumento del tasso di femminicidi da 0,16 a 0,24 ogni 100mila abitanti, uno dei dati peggiori tra le Regioni del Sud che hanno una media di 0,15. Diminuisce notevolmente la quota di minori a rischio di esclusione sociale: da 42,1 a 31,2%. Si tratta del dato migliore tra quelli riportati dalle Regioni del Sud, che appare, tuttavia, preoccupante se confrontato con la media nazionale di 27,7%.

La dimensione «Salute» segna un aumento della quota di bambini pugliesi in sovrappeso, passata dal 29,2 al 33,8%, un dato superiore alla media nazionale di 33,3%. Infine, la dimensione della «Partecipazione politica» ha visto nel 2022 diminuire considerevolmente la percentuale di donne elette alle elezioni nazionali: se alle elezioni del 2018 la quota di donne tra gli eletti ammontava al 41,3%, alle elezioni del 2022 è scesa al 25%. In compenso, la quota di elette alle elezioni regionali è in aumento, sebbene rimanga molto bassa: dal 9,8 al 13,7%.

Passando alla vicina Basilicata, invece, colpisce il dato relativo dimensione «Evoluzione digitale»: la percentuale di famiglie che hanno disponibilità di almeno un pc e della connessione a Internet passa da 58,7% a 61,4%, uno dei risultati tra i più bassi del paese (la media nazionale è di 69,7%). Complessivamente, la dimensione «Sicurezza e protezione» è quella che registra la migliore performance. Dal 2018, il tasso omicidi volontari si è più che dimezzato, passando da 1,1 ogni 100mila abitanti a 0,5 nel 2022. Anche il tasso di furti in abitazione ogni 1.000 famiglie è diminuito: da 5,1 a 3,1.

Guardando, infine, alla dimensione «Violenza contro donne e bambini», il tasso di femminicidi nel 2022 è rimasto stabile intorno a 0,23 ogni 100mila abitanti e diminuisce leggermente la quota di minori a rischio di esclusione sociale, tuttavia ancora molto alta: da 36,3 nel 2018 a 33,2% nel 2022 (la media nazionale è del 27,7%).

Considerato lo scenario, l’organizzazione sottolinea la necessità di adottare politiche che considerino l’intreccio tra i diritti di entrambi i gruppi. Vediamo gli aspetti principali.

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