Omicidio Prencipe: una testimone avrebbe visto il killer con un fucile in mano

Si torna a sparare a Foggia. Salvatore Prencipe è l’ultima vittima, in ordine di tempo, dell’ennesimo agguato mortale registratosi nella provincia

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Incidente stradale stamani a pochi chilometri da Borgo Mezzanone. Per cause da accertare, un uomo alla guida di una Opel Astra ha perso improvvisamente il controllo del mezzo terminando la propria corsa contro un albero. Ferite per l’autista del mezzo. Sul posto gli operatori del 118, i Carabinieri di Manfredonia e gli operatori del soccorso stradale Manzella.

Si torna a sparare a Foggia. Salvatore Prencipe è l’ultima vittima, in ordine di tempo, dell’ennesimo agguato mortale registratosi nella provincia di Foggia. Classe 1964, Prencipe era ritenuto uno dei principali esponenti del clan Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese.

I killer, a bordo di un’auto – che potrebbe essere quella ritrovata bruciata in via Sprecacenere poche ore dopo – lo hanno freddato in via Kennedy – al quartiere Cep – con due colpi di fucile, che non gli hanno dato scampo. Dalle prime ricostruzioni, una testimone avrebbe visto, dal balcone di casa, un uomo con il fucile in mano giungere a piedi in via Kennedy da una strada adiacente.

Il killer si sarebbe poi dato alla fuga a bordo dell’auto guidata da un complice. Prencipe fu già vittima di un agguato, dal quale uscì illeso: era il 21 settembre del 1999, quando due killer entrarono in un bar del centro cittadino – dove Prencipe si trovava insieme ad altri due esponenti della Società foggiana – e spararono all’impazzata uccidendo il 62enne Matteo Di Candia da poco pensionato, che stava festeggiando il suo onomastico con alcuni amici.

 

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