Intelligenza articiale, perchè fa così paura?

Un pericolo più rischioso della bomba atomica. Una macchina in grado di svolgere la maggior parte dei lavori umani. Un algoritmo in grado di decidere

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Un pericolo più rischioso della bomba atomica. Una macchina in grado di svolgere la maggior parte dei lavori umani. Un algoritmo in grado di decidere per noi. Sono tante le definizioni apocalittiche accostate all’Intelligenza artificiale, la tecnologia già diffusa in molti ambiti delle nostre vite con un misto di fascinazione e scetticismo. Ma cos’è l’intelligenza artificiale? E perché la temiamo? Abbiamo provato a rispondere con l’aiuto di Giovanni Comandè, docente ordinario di Diritto privato comparato ed esperto di Intelligenza artificiale.

chatbot intelligenza artificiale chatgpt

CHE COS’È L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

“L’intelligenza artificiale è un’intelligenza collettiva. È come se avessimo la possibilità di unire insieme più cervelli: l’intelligenza artificiale è un super-cervello che normalmente sa fare molto bene una cosa sola. Ma per nascere e funzionare ha bisogno di alcuni ingredienti: i dati, la capacità computazionale (la capacità di leggere e analizzare i dati) e infine la capacità di archiviazione (conservare i dati elaborati). Si tratta di un processo già ideato nei primi anni del Novecento”.

QUAL È LA GRANDE NOVITÀ DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

“Rispetto alle macchine elaborate in precedenza, programmate per eseguire un compito, l’Ai è in grado di trovare da sola la soluzione per svolgere quel compito, trovando informazioni nascoste nei dati. Grazie al machine learning, i software imparano da soli a fare alcune cose: l’intelligenza artificiale trova le informazioni che le servono per uno specifico scopo. Si tratta dell’apprendimento automatico che è alla base dell’intelligenza artificiale. Con l’automazione del secolo scorso il traguardo era stato programmare una macchina perché, dato un comando, fosse in grado di eseguire un compito come avvitare un bullone. Oggi, con l’Ai, è la stessa macchina a capire come deve svolgere il compito che le è stato assegnato”.

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