L’incremento di furti d’auto, da qualche tempo a questa parte, è considerevole. Ogni giorno gli uffici preposti delle forze dell’ordine ricevono deci
L’incremento di furti d’auto, da qualche tempo a questa parte, è considerevole. Ogni giorno gli uffici preposti delle forze dell’ordine ricevono decine e decine di denunce. Proprio la Puglia si attesta tra le prime cinque regioni interessate da questa emergenza.
Le bande – Un fenomeno che porta, nella maggior parte dei casi, la firma di bande criminali specializzate. Bande in cui operano ormai professionisti del settore che fanno incetta di auto e le «spogliano» di tutti i loro pezzi per poi rivenderli sul mercato nero, spesso anche on line. Più complicato piazzare i motori che sono tracciabili per via della matricola. Non è più il «semplice» furto del mezzo. È molto di più. E su quello che ormai è diventato un vero e proprio allarme sociale sembrano davvero incidere due aspetti: l’ormai lunga attesa – si arriva anche a un anno – per l’arrivo di una vettura nuova e l’aumento dei prezzi. Lo sanno bene gli addetti ai lavori. «Ci attestiamo attorno all’11% di inflazione. Mancano le materie prime e negli ultimi due anni la situazione è peggiorata», fa presente Gilberto Carolillo, direttore commerciale di un’azienda che sul territorio nazionale si occupa di componenti auto.
«I tempi di attesa per i pezzi di ricambio sono lunghissimi proprio come quelli per le auto nuove. Un dato da non sottovalutare perché è proprio quello che incide sul gran numero di furti», aggiunge il manager pugliese. Le vetture rubate, infatti, vengono cannibalizzate, depredate delle loro componenti. Stiamo parlando delle dotazioni di bordo: computer, navigatori, cruscotti, volanti, specchietti, gli allestimenti interni. Pezzi che diventano dunque preziosi per il mercato nero e che molto spesso vengono piazzati anche su quello parallelo, online.
L’allarme del procuratore Nitti – Si tratta di furti mirati a «fare magazzino», ma anche messi a segno su commissione. A confermarlo qualche tempo fa anche il procuratore capo di Trani, Renato Nitti. Le organizzazioni si muovono, infatti, sapendo già quali sono i loro bersagli, le auto prescelte che serviranno per i loro scopi.
Stando alle indiscrezioni degli addetti ai lavori, alla luce di quanto sta accadendo, anche le carrozzerie si tutelano e, in caso di intervento, preferiscono che sia il cliente a portare loro il pezzo da sostituire. Tutto scritto nero su bianco, sulle relative fatture di pagamento.
Così è cresciuto il business illegale – Le lunghe attese del nuovo e l’aumento sproporzionato dell’usato non hanno fatto altro che agevolare il business illecito ormai nelle mani di organizzazioni specializzate operanti su tutto il territorio pugliese, ma soprattutto tra i territori della Bat e del Foggiano dove quasi quotidianamente vengono ritrovate le carcasse delle vetture rubate, in alcuni casi date alle fiamme. Bande i cui componenti hanno compiti specifici con una caratteristica precisa: la velocità nello smontaggio dei pezzi. Uno step che il più delle volte avviene a cielo aperto. Officine improvvisate in aperta campagna. Un quadro allarmante per i cittadini. Una emergenza sulla quale incide anche la riforma Cartabia. Un fenomeno sul quale, tuttavia, l’attenzione degli inquirenti è sempre alta. L’obiettivo oggi è quello di contrastarlo attraverso la decapitazione delle organizzazioni attive sul territorio.
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