L’intelligenza artificiale è una risorsa importante per le piccole e medie imprese pugliesi e lucane che, negli ultimi anni, stanno affrontando signif
L’intelligenza artificiale è una risorsa importante per le piccole e medie imprese pugliesi e lucane che, negli ultimi anni, stanno affrontando significativi investimenti in questo campo. È quanto è emerso nel corso del secondo appuntamento del ciclo di incontri «Intelligenza artificiale e pmi: esperienze da un futuro presente», organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore, con Confindustria Puglia, Confindustria Basilicata e Confindustria Bari Bat.
Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’ia in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.
Per quanto riguarda i dati regionali, nel 2021 il mercato digitale in Puglia ha registrato un valore di 3 miliardi e 183 milioni di euro con una crescita del 4,7% rispetto al 2020 e in Basilicata 385 milioni di euro, con un +3,5% rispetto al 2020.
Più in generale, nel 2022 oltre il 68,3% delle imprese pugliesi e il 65,2% delle imprese lucane aveva raggiunto almeno un livello base di digitalizzazione (su una media nazionale di 71,1%, ed europea di 68,8%, dati Istat ed Eurostat), in crescita rispettivamente dal 56,7% del 2021 per le pugliesi, e dal 47,8% del 2021 per le lucane. In sintesi, dunque, i dati confermano l’importanza crescente del digitale e dell’ia per le imprese della Puglia e della Basilicata, che stanno sempre più investendo in queste tecnologie per migliorare la propria competitività e creare nuove opportunità di sviluppo.
Per Eleonora Faina, direttore generale Anitec-Assinform «grazie ai fondi Pnrr c’è un’accelerazione significativa in questo campo e, in generale, c’è bisogno di investire sull’innovazione e, in particolare, nell’innovazione digitale per aiutare le imprese a essere più competitive e più forti, anche per far fronte a tutte le sfide che, in questo momento, stiamo affrontando».
Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, ha poi aggiunto che «i dati dicono che il livello di digitalizzazione delle nostre imprese è più basso rispetto a quello delle imprese del nord Italia e del nord Europa e dunque dobbiamo colmare questo gap, in un mondo complesso che sta andando in maniera velocissima e all’interno del quale la digitalizzazione e la transizione digitale sono fondamentali». Per Fontana «grazie a questo convegno e alla sezione dedicata alle pmi di Confindustria, portiamo l’ia anche alle aziende più piccole che devono fare tutti i passaggi prodromici per diventare sempre più competitive».
«Il percorso che stiamo compiendo non è solo un percorso di diffusione dell’intelligenza artificiale, ma di ascolto delle piccole imprese che la vorrebbero applicare» ha sottolineato Paolo Errico, vicepresidente Piccola Industria Confindustria per Innovazione e Transizione Digitale mentre a detta di Maria Rita Fiasco, vicepresidente Anitec-Assinform «le pmi costituiscono l’ossatura del sistema produttivo e la loro crescita nel digitale vuole dire impulso e innovazione diffusa in tutto il sistema».
Teresa Caradonna, presidente Piccola Industria Confindustria Puglia ha aggiunto che «la digitalizzazione ha anche uno stretto legame con la sostenibilità. Gli obiettivi che ci prefiggiamo possono ricevere un contributo molto rilevante da tecnologie digitali come l’intelligenza artificiale».
«L’esperienza, i dati e gli studi presentati oggi delineano un quadro molto chiaro: la trasformazione digitale non si fa con i macchinari, ma con le persone e le competenze – ha concluso Antonio Braia, presidente Piccola Industria Confindustria Basilicata – come sistema Paese dobbiamo chiederci cosa insegnare ai nostri figli, perché la digitalizzazione sia sempre di più un’opportunità per vincere le sfide della competitività».
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