Per prevenire l’ictus bisogna dormire

Mai più lunghi sonnellini riparatori e di recupero del sonno interrotto. Ci sono serie controindicazioni. Bisogna dormire e basta, perché “le pers

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cause ictus associate al sonno

Mai più lunghi sonnellini riparatori e di recupero del sonno interrotto. Ci sono serie controindicazioni. Bisogna dormire e basta, perché “le persone che dormono male sono più a rischio di avere un ictus”. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Neurology, dell’American Academy of Neurology, secondo il quale dormire troppo poco o troppo, russare, sbuffare durante il sonno o soffrire di apnea notturna sono considerati “pericolosi problemi”.Gli autori hanno osservato, ad esempio, che chi dormiva in media meno di cinque ore al giorno aveva una probabilità tre volte maggiore di subire un ictus rispetto a chi ne dormiva sette.“Un altro fattore associato a questo tipo di disturbi sono i sonnellini lunghi, di più di un’ora, e quelli non programmati”. Le persone abituate in questo modo hanno dimostrato un rischio maggiore dell’88% rispetto a quelle che non lo facevano. Con un rischio simile a coloro che russano. Su una scala appena superiore figurano solo coloro che hanno avuto il respiro affannoso e l’apnea notturna, i quali hanno triplicato il rischio di un ictus. L’osservazione ha riguardato 4.496 persone, metà delle quali aveva subito un ictus. “La mancanza di sonno può essere associata a fattori di rischio di ictus, come l’ipertensione, ad esempio, ma può anche essere un segno di un’altra malattia sconosciuta”, sottolinea Christine McCarthy, dell’Università di Galway in Irlanda.

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