Nell’odiosa realtà parallela dove albergano i “se” e i “ma”, qualcuno evidenzierebbe le due occasioni nelle quali il Giugliano è andato vicinissimo al
Nell’odiosa realtà parallela dove albergano i “se” e i “ma”, qualcuno evidenzierebbe le due occasioni nelle quali il Giugliano è andato vicinissimo al pari. Ma lo stesso Foggia, durante la stagione, si è trovata a vivere circostanze analoghe (come ad Avellino). E poi il calcio è fatto, da sempre, di gol mancati e segnati, di prodezze e infortuni. Quel che è riportato sul tabellino è l’unica cosa che conta. Il Foggia di Delio Rossi bissa il successo di Messina rifilandone tre al Giugliano. Una vittoria che di colpo proietta il Foggia da solo al quarto posto (grazie al pari interno del Picerno con il Messina, ndr) e riapre la contesa per il gradino più basso del podio, complice il tonfo del Pescara di Zeman in quel di Taranto. A 180’ dalla fine della regular season, tutto è ancora in discussione.
PRIMO TEMPO – Poco più di sei minuti: il tempo che trascorre prima che Delio Rossi veda la sua squadra bucare la porta avversaria. Il modo migliore per principiare il nuovo esordio allo ‘Zaccheria’. Un gol di grande bellezza, per giunta, nato da una geniale sventagliata da metà campo di Petermann, che pesca alla perfezione Costa. L’assist per Ogunseye è di quelli semplici, tanto quanto il delicato appoggio in rete del centravanti. Uno a zero e lo ‘Zac’ che fa festa. Il preludio di un primo tempo (quello del Foggia) per almeno venticinque minuti abbastanza piacevole. I rossoneri fanno la partita e la fanno bene, sfruttando un Petermann più somigliante al regista illuminato dei bei tempi che a quello irriconoscibile di due domeniche fa, nonché un Costa nuovamente tirato a lucido. Il Giugliano soffre la veloce circolazione di palla dei satanelli, ma ancor di più i continui e precisi cambi di gioco. Manca soltanto l’atto finale a dar lustro alle buone intenzioni. Non un dettaglio di poco conto. Anche perché dall’altra parte, seppur in forma più estemporanea, il Giugliano rischia di far male. Thiam deve impegnarsi su Sorrentino al 10’ e, in particolare, sulla fiondata di Gladestony dai venti metri. Soluzioni più estemporanee, ma che suggeriscono attenzione dietro e maggiore incisività nell’atto finale in avanti. Quella che manca alle conclusioni aeree di Iacoponi e Costa, entrambi ben imbeccati dal lato destro, ma incapaci di centrare lo specchio.
SECONDO TEMPO – L’andamento del primo tempo ha finito per dare più coraggio al Giugliano che consapevolezze al Foggia. Almeno è quel che si evince dal primo quarto d’ora della seconda frazione. La squadra di Di Napoli entra in campo con maggiore aggressività e alzando i giri, mentre il Foggia sembra accusare anche una flessione fisico-atletica. La buona sorte è amica dei rossoneri, specie al 9’ quando Salvemini centra la traversa con una conclusione da centravanti di alto livello, e due minuti più tardi quando il suo sinistro trova la deviazione di Kontek, che spiazza Thiam e sfiora il palo. La tipica situazione da sliding doors, perché una decina di minuti dopo il Foggia la chiude. Ingenuo è Biasol (subentrato a Oyewale) nell’assecondare la ricerca del contatto di Frigerio in area. Pirrotta concede il rigore che Petermann trasforma. A quel punto il Giugliano alza bandiera bianca, anche per l’entrataccia di Di Dio su Frigerio che costa alla squadra di Di Napoli la parità numerica. Il tecnico dei campani si gioca le carte Eyango, La Monica e Piovaccari, ma le residue speranze di rimettere in discussione il risultato vengono spazzate via dallo stesso Frigerio, che mette il punto esclamativo con un preciso diagonale mancino sull’ennesimo assist stagionale di Costa. In tempo per gustarsi l’ovazione del pubblico dopo la sua sostituzione. Per quella alla squadra occorre attendere solo una decina di minuti, durante i quali Garattoni macchia il pomeriggio prendendosi un rosso per proteste.
Foggia-Giugliano 3-0: il tabellino
FOGGIA (3-5-2) Thiam; Leo, Kontek, Rizzo; Garattoni, Frigerio (34’st Bjarkason), Petermann (34’st Odjer), Schenetti, Costa; Ogunseye (39’st Beretta), Iacoponi (12’st Peralta). A disposizione: Raccichini, Markic, Battimelli, Capogna, Rutjens. Allenatore: Rossi
GIUGLIANO (4-3-1-2) Viscovo; Rondinella (14’st Iglio), Zullo, C. Poziello, Oyewale (15’st Biasiol); Gladestony, Felippe, Poziello (19’st Eyango); Di Dio; Salvemini (19’st La Monica), Sorrentino (19’st Sorrentino). A disposizione: Sassi, Siamatas, Berman, Ceparano, Piovaccari, Felici, Ciuferri, De Lucia, De Francesco, Gomez, Ghisolfi. Allenatore: Di Napoli
Arbitro: Pirrotta di Barcellona Pozzo di Gotto
Assistenti: Torresan di Bassano del Grappa – Romano di Isernia
Quarto ufficiale: Graziano di Rossano
Marcatori: 7’pt Ogunseye (F), 22’st rig. Petermann (F), 32’st Frigerio (F)
Ammoniti: Gladestony (G), Schenetti (F), Frigerio (F)
Espulsi: 23’st Di Dio (G) per comportamento violento, 45’st Garattoni (F) per proteste
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