Sprechi in Puglia, la Regione scopre un avvocato pagato due volte

C’è stato un tempo in cui, semplicemente, nessuno controllava niente. E dunque è stato possibile che un avvocato esterno, nominato dalla Regione (ai tempi presieduta da Raffaele Fitto) per seguire alcuni contenziosi amministrativi, ha potuto non solo chiedere di essere pagato due volte per 167mila euro. Ma per almeno venti volte ha potuto presentare parcelle più alte del dovuto, ottenendo indebitamente 62mila euro.

La storia si perde nella notte dei tempi. Ma è venuta fuori, alcuni giorni fa, con la presentazione di due disegni di legge contenente debiti fuori bilancio del tutto atipici. Parliamo di cause davanti al Tar che risalgono agli anni 2002 e 2003, per le quali il legale aveva ottenuto solo un anticipo in assenza di impegno di spesa, e che in alcuni casi si sono concluse con la perenzione. Per ciascuno dei fascicoli, dal 2012 al 2015, sono state presentate parcelle che in alcuni casi sfioravano anche i 50mila euro.

Negli anni scorsi il liquidatore che si era occupato di queste pratiche è finito al centro di una indagine che ha poi portato la Regione ad adottare provvedimenti disciplinari. L’Avvocatura ha così riesaminato le pratiche, e si è accorta che tra 2016 e 2018 il legale in questione aveva ottenuto il pagamento doppio di alcune parcelle, oltre alla liquidazione – per altri incarichi – di somme in misura superiore al dovuto. La circostanza è stata contestata al professionista, che ha restituito alla Regione circa 170mila euro in riferimento ai dieci fascicoli duplicati. Ma c’era ancora una differenza di 62mila euro per altri 20 fascicoli pagati più del previsto, somma che verrà compensata con quanto ulteriormente dovuto al legale per altri contenziosi.Intanto, il 18 aprile il gup Giuseppe Battista deciderà sul rinvio a giudizio chiesto dalla Procura nei confronti dell’ex avvocato regionale Antonella Loffredo, 66 anni, di Barletta, ex avvocato regionale, Federico Tarricone, 65 anni, ex funzionario, e Raffaele Rega, 68 anni, ex impiegato. Sono accusati di truffa e falso ideologico – dopo una denuncia della stessa Regione – per essersi appropriati di circa 1,1 milioni di euro, falsificando i mandati di pagamento. La Regione si è costituita parte civile.