Negli ospedali pubblici pugliesi i robot per la chirurgia sono sottoutilizzati rispetto agli istituti privati accreditati. E’ quanto emerso oggi duran
Negli ospedali pubblici pugliesi i robot per la chirurgia sono sottoutilizzati rispetto agli istituti privati accreditati. E’ quanto emerso oggi durante le audizioni in commissione consiliare congiunta Bilancio e Sanità: in Puglia sono attivi 12 robot, di questi 3 sono presenti al Miulli di Acquaviva; 2 al Policlinico di Bari, 1 alla Mater Dei di Bari; 1 agli Ospedali riuniti di Foggia; 1 alla Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo; 1 al Panico di Tricase; 1 al Bonomo di Andria; 1 al Vito Fazzi di Lecce; 1 al SS Annunziata di Taranto. Dai dati parziali raccolti, al Miulli, ad esempio, con 2 robot il totale degli interventi è stato di 505; al Policlinico di Bari, nel 2021, con 2 robot il totale degli interventi è 316; a Foggia con 1 robot il totale degli interventi è stato di 243; a Lecce con 1 robot il totale degli interventi è stato di 196; ad Andria 182, a Taranto 28.
«Sulla chirurgia robotica è purtroppo tutto confermato. Dopo aver rincorso la ricostruzione dei dati, peraltro ancora parziale e stranamente non a disposizione della Regione, l’Agenzia regionale per la salute – AReSS ha confermato i nostri sospetti. I 6 robot a disposizione del servizio pubblico sono ampiamente sottoutilizzati e determinano uno spreco immorale di soldi», commenta il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
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