Fuga di notizia nell’indagine sul governatore Emiliano, indagato un giornalista

Con l'accusa di favoreggiamento personale la Procura di Bari ha chiuso le indagini sul giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Nicola Pepe per il q

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Con l’accusa di favoreggiamento personale la Procura di Bari ha chiuso le indagini sul giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Nicola Pepe per il quale è ora concreta l’ipotesi di una richiesta di rinvio a giudizio. Pepe è accusato di aver rivelato al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (all’epoca dei fatti indagato per finanziamento illecito ed abuso d’ufficio in relazione alla campagna elettorale per le primarie del Pd) della imminente perquisizione domiciliare e presso gli uffici della presidenza regionale, con sequestro ed acquisizione di documenti, da parte della Guardia di Finanza.

Pepe il 9 aprile del 2019 – secondo la pm Savina Toscani – andò preso la sede della presidenza della Regione Puglia e riferì a Emiliano quanto aveva appreso poco prima nella redazione della Gazzetta, rivelando l’imminenza di una perquisizione da parte della Guardia di Finanza e della nuova ipotesi di reato che sarebbe stata contestata al governatore, l’abuso d’ufficio che si aggiungeva al finanziamento illecito ai partiti. Emiliano, nello stesso giorno della rivelazione, denunciò i fatti alla magistratura per rivelazione del segreto d’ufficio.

Fuga di notizia nell'indagine sul governatore Emiliano, indagato un giornalista

Pepe è accusato, con la sua rivelazione e nonostante la denuncia di Emiliano, di aver provocato “un grave nocumento all’attività investigativa” consistita nel rinvio delle perquisizioni e nella conoscenza da parte degli indagati dell’indagine a loro carico e dei provvedimenti da eseguirsi.Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia, Piero Ricci: “Nessun comportamento deontologicamente scorretto da parte dei suoi iscritti sarà tollerato dall’Ordine. Anche in questo caso vale la presunzione di non colpevolezza ma ricordo, soprattutto agli iscritti, che si può essere sanzionati anche se il comportamento non si dovesse configurare come reato ma come illecito disciplinare. Per questo il caso sarà segnalato al consiglio di disciplina territoriale per le attività istruttorie, compresa la richiesta alla magistratura degli atti non coperti da segreto, per accertare se le accuse configurino oltre che una lesione del patto di lealtà con i lettori, anche una violazione degli obblighi di lealtà nei confronti dei colleghi”.

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