Addio Reddito di Cittadinanza, arriva Mia la riforma in 12 articoli

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Le modifiche disegnate dal ministero del Lavoro, presieduto da Marina Elvira Calderone, dovrebbero approdare sul tavolo del consiglio dei ministri nelle prossime settimane. Il testo della riforma del reddito di cittadinanza non è ancora pronto, per cui al momento si tratta solo di alcune ipotesi.

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L’ISEE

Il decreto, strutturato in 12 articoli, innanzitutto dovrebbe porre una stretta sul tetto Isee per accedere alla prestazione, abbassandolo dai 9.360 euro attuali a 7.200 euro.

Il valore del sostegno statale andrebbe poi a modularsi a seconda della situazione familiare dei beneficiari sia per importo che per durata.

I BENEFICIARI

A beneficiare della nuova MIA saranno pressoché gli stessi soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza, tuttavia il cambiamento maggiore a questo proposito riguarderà la distinzione tra due categorie specifiche di soggetti che potranno avere accesso al sostegno: Sarebbero principalmente due: nuclei familiari poveri senza occupabili e nuclei con persone occupabili.

I PRIVATI

Le famiglie con gli inoccupabili dovrebbero prendere un importo più alto ed averlo per un anno e mezzo, mentre le famiglie con persone occupabili dovrebbero avere al massimo 375 euro al mese (contro i 500 attuali) ed al massimo per un anno. E soprattutto il beneficio per gli occupabili sarà revocato anche con un solo rifiuto a un’offerta di lavoro congrua.

GLI STRANIERI

La bozza del nuovo decreto prevede il coinvolgimento oltre che dei centri per l’impiego, anche delle agenzie private del lavoro. In particolare, le agenzie private del lavoro incasseranno un incentivo per ogni occupabile per il quale riusciranno a trovare un impiego, anche a termine o part time.

Sarà creata una piattaforma online cui gli occupabili saranno obbligati a iscriversi per poter ricevere l’offerta congrua (anche contratti brevi, ma superiori ai 30 giorni), che sarà tale se la sede di lavoro sarà nella provincia di residenza o nelle province confinanti.

I FIGLI

La Mia dovrebbe inoltre modificare la scala di equivalenza che ha prodotto disparità a favore dei nuclei con un solo componente, raddoppiando il peso dei minori nel calcolo del sostegno pubblico (passando da 0,2 a 0,4 per minore).

IL FUNZIONAMENTO

La nuova misura contro la povertà dovrebbe rivedere poi anche il requisito sugli anni di residenza in Italia necessari per ottenere il sussidio portandoli da 10 a 5, rispondendo così alle richieste dell’Unione europea.

Nell’obiettivo di inserire nel mondo lavorativo coloro che sono senza lavoro, verrà sviluppata una piattaforma online apposita per la misura, e in base alla categoria del nucleo familiare si prevedono due strade.

I nuclei in cui non sono presenti persone occupabili verranno destinati ai singoli Comuni, per percorsi di inserimento sociale specifici.

GLI ASSEGNI

I nuclei in cui sono presenti persone occupabili verranno destinati ai Centri per l’Impiego, dove dovranno sottoscrivere un patto di inserimento al lavoro per ottenere la MIA, e iniziare un apposito percorso.

I TEMPI

Una delle modifiche principali riguarda la stretta sugli importi e la durata del sostegno. La nuova MIA sarà quindi applicabile per un tempo più breve rispetto a quanto accade oggi con il reddito di cittadinanza, e non potrà essere richiesta a ripetizione.

Per ciò che riguarda gli importi, si prevede, sempre secondo le ipotesi, l’erogazione di circa 500 euro per un soggetto solo, mentre per i soggetti occupabili si prevede un assegno alleggerito a 375 euro.

Secondo le prime ipotesi quindi MIA durerà per le famiglie povere senza occupabili circa 18 mesi, mentre per la categoria di soggetti occupabili non potrà prolungarsi oltre un anno.

GLI AFFITTI

Una stretta potrebbe arrivare anche per ciò che riguarda il sostegno aggiuntivo per il pagamento dell’affitto: attualmente il reddito di cittadinanza prevede cifre fino a 280 euro al mese in aggiunta per consentire il pagamento dell’affitto ai disoccupati, mentre in futuro questa aggiunta potrebbe essere tagliata o ricalcolata in base al nucleo familiare.

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