Campagna del pomodoro: di 140 euro a tonnellata per il tondo e 145 per il lungo la proposta del prezzo medio

Garantire maggiore competitività di una filiera strategicamente ed economicamente importante per l’intero Mezzogiorno d’Italia. Questo è stato il tema

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Garantire maggiore competitività di una filiera strategicamente ed economicamente importante per l’intero Mezzogiorno d’Italia. Questo è stato il tema centrale dell’incontro tra produttori e trasformatori di pomodoro nel bacino del Centro Sud, “un confronto costruttivo“. Nessuna intesa è stata raggiunta sul prezzo medio di riferimento del pomodoro per la prossima campagna.

L’Industria – “nonostante diversi costi di produzione stiano già registrando riduzioni” – si legge nella nota, si è resa disponibile a riconoscere un incremento di prezzo che va ad aggiungersi a quello già applicato nella scorsa campagna, proponendo un prezzo medio di riferimento di 140 €/ton per il pomodoro tondo e 145€/t per il lungo.

Così Marco Serafini, presidente di Anicav: “Con grande soddisfazione abbiamo proposto un prezzo medio di riferimento che tiene conto degli effettivi rincari dei costi di produzione e che, nel biennio, porta ad un incremento di circa il 35%. Qualsiasi altra proposta di aumento, nella situazione economica che stiamo vivendo, non sarebbe sostenibile dalle nostre industrie che si vedrebbero costrette a ribaltare i maggiori costi sul consumatore finale”.

Produzioni pomodoro a rischio - Basilicata24

Il 2022 in provincia di Foggia

In Capitanata si colloca circa il 40% della produzione nazionale di pomodoro da industria e oltre l’80% di quella meridionale. L’anno scorso c’era stato un aumento di 2 euro a quintale, da 12 a 14 euro, pari a 2 centesimi al chilo, mentre furono coltivati oltre 2mila ettari in meno di superfici per una perdita netta di circa 3 milioni di quintali rispetto all’anno precedente. Nel 2022, in provincia di Foggia, sono stati raccolti circa 12 milioni di quintali di prodotto a fronte dei 14.782.000 del 2021. In decrescita anche le superfici coltivate: l’oro rosso ricoprì 17.140 ettari nel 2021, mentre nel 2022 si era scesi a 15mila.

Cos’è l’Anicav

L’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali è nata a Napoli il 5 febbraio 1945 ed è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese aderenti e quantità di prodotto trasformato.

Essa associa i 3/4 delle industrie di trasformazione operanti sul territorio nazionale che trasformano circa il 70% di tutto il pomodoro lavorato in Italia e la quasi totalità del pomodoro pelato intero prodotto nel mondo, con un fatturato, nel 2022, di 3 miliardi di euro (pari al 75% del fatturato totale del comparto italiano della trasformazione del pomodoro).Circa il 60% delle produzioni è destinato all’esportazione sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (Usa, Giappone, Australia) facendo del pomodoro un ambasciatore dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo.

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