Il riposo giornaliero e quello settimanale del lavoratore sono due cose ben distinte: si tratta di due diritti autonomi e, come tali, devono essere ga
Il riposo giornaliero e quello settimanale del lavoratore sono due cose ben distinte: si tratta di due diritti autonomi e, come tali, devono essere garantiti entrambi. Lo stabilisce una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, originata dalla vicenda di un macchinista della Mav-Start, le ferrovie ungheresi, che ha impugnato davanti alla Corte di Miskolc la decisione dell’azienda di non concedergli un periodo di riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive (di cui il lavoratore deve beneficiare nel corso di ogni periodo di 24 ore, in base alla direttiva sull’organizzazione dell’orario di lavoro), quando questo periodo precede o segue un periodo di riposo settimanale o un periodo di ferie.
Il diritto del dipendente ai riposi giornalieri e settimanali è inderogabile. La normativa fissa in 11 ore consecutive ogni 24 il periodo minimo di riposo giornaliero cui ha diritto il dipendente. La legge prevede poi il diritto del lavoratore a un riposo settimanale ogni 7 giorni e di durata almeno pari a 24 ore consecutive.
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