Maggioranza Consiliare in frantumi

SE ALTRI ATTI rivelanti lo sfilacciamento della maggioranza consiliare che regge il sindaco Gianni Rotice, ebbene questi li hanno offert

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SE ALTRI ATTI rivelanti lo sfilacciamento della maggioranza consiliare che regge il sindaco Gianni Rotice, ebbene questi li hanno offerti due consiglieri di Forza Italia per i quali «È arrivato il momento di avere coraggio, fare delle scelte e prendere delle decisioni». La decisione è quella di staccarsi dal gruppo di FI e di dichiararsi indipendenti.
A COMPIERE questo “atto di coraggio” sono Ciro Campanella e Antonia Vera Facciorusso che così spiegano in un circostanziato comunicato, i motivi dell’iniziativa: «Fino a questo momento, nonostante delle incomprensioni, siamo andati avanti e abbiamo seguito le “direttive” del partito. Ad oggi, però, qualcosa è cambiato nella struttura del circolo di Forza Italia di Manfredonia. Dopo le dimissioni del Commissario avv. Ronchi, c’è stato un passaggio di testimone all’On. Gatta che ha nominato due vice commissari e ha dato dei ruoli ad alcuni membri del nostro direttivo su sua scelta personale comunicando tutto a cose fatte. Nel nostro circolo manca il confronto e lo spirito di condivisione. Il partito di Forza Italia di Manfredonia è diventato luogo di personalismi. Spesso ci si dimentica che il risultato ottenuto dal partito è frutto di un lavoro di squadra dove ognuno di noi ha dato il proprio contributo personale (in voti) e professionale».
UNA DISAMINA lucida e motivata che accende un riflettore che illumina quanto era ormai palese in un contesto politico che non ha dato quello che aveva promesso, che si estende a tutta la coalizione di centrodestra assisa a Palazzo san Domenico che non si è rivelata la speranza che la città, gli elettori, la popolazione si aspettavano stante il consenso che avevano accordato a quanti ritenevano potessero attuare i tanto richiamati “cambiamento e resilienza” sempre più confinati nell’angolo. «I litigi continuano: è ora di smetterla» sanciscono Rifondazione comunista/Unione popolare Manfredonia.
«CI SENTIAMO esclusi da ogni confronto» denunciano i due consiglieri comunali indipendenti. E se la constatazione vale per il “Circolo FI”, a maggior ragione – è il pensiero emergente – conta per il resto della coalizione fatta non già di partiti “solidi e strutturati” bensì di movimenti creati ad hoc per un progetto amministrativo di supporto ad un «personaggio che non viene dalla Politica ispirata e praticata, ma da un mondo nel quale agisce da padrone esclusivo». Una posizione in netta antitesi con quella di Sindaco della città. Di riscontri a tale modo di amministrare sono orami tanti e continui, denunciati peraltro dalla opposizione consiliare letteralmente esclusa dal sistema democratico nel quale sono stati eletti dal popolo.
UN “NON GOVERNO” i cui effetti si vedono e si avvertono. Tutto (di che?) si consuma nelle segrete stanze dell’ex convento domenicano. La gente (men che meno la Politica) tenuta fuori dal portone. Ogni istanza per quanto dettata da urgenze cittadine, non ascoltata. È il caso (per rimanere ai problemi incombenti) della richiesta di un consiglio comunale monotematico riguardante la spinosa situazione della “Seasif”: Rotice e compagni nicchiano al contrario dei governanti di Monte Sant’Angelo che hanno accolto la medesima richiesta e fissata la seduta consiliare per il venerdì 3 marzo alle ore 16,30, nella quale i cittadini montanari saranno informati di ciò che accade. Ai manfredoniani non rimane che andare a Monte Sant’Angelo.
Michele Apollonio

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