NON CI MANCAVA che una pennellata di giallo sulla enigmatica vicenda Seasif. Il giallo riguarda i rapporti tra sindaco e consiglio comunale segnatamen
NON CI MANCAVA che una pennellata di giallo sulla enigmatica vicenda Seasif. Il giallo riguarda i rapporti tra sindaco e consiglio comunale segnatamente con la minoranza sempre più distanti se non proprio azzerati. L’ultimo caso che ha del clamoroso, riguarda l’investimento annunciato da Seasif sulle aree Zes di Manfredonia e Monte Sant’Angelo. Fino agli inizi del mese di febbraio non se ne sapeva nulla. L’undici febbraio la Gazzetta pubblicava un comunicato delle Confindustria di Foggia col quale annunciava che la Seasif aveva presentato a Confindustria e sindacati confederali provinciali il progetto che prevede un investimento di 500 milioni di euro e varie attività localizzate sulle ZES di Manfredonia e Monte Sant’Angelo e sul porto industriale.
NEANCHE l’intervista al presidente reggente di Confindustria a cura della Gazzetta, scioglieva i tanti dubbi che quel progetto così come presentato innescava. Tant’è che il gruppo di consiglieri comunali di minoranza, inviavano al sindaco Gianni Rotice una nota nella quale evidenziato come «fino ad oggi nessuna informazione è stata data al Consiglio Comunale né alla popolazione, benché alla Seasif interessi un’area posta a ridosso dell’abitato di Manfredonia», chiedeva la convocazione urgente di «un Consiglio Comunale straordinario e monotematico sul tema degli investimenti industriali che si stanno realizzando e/o che si intendono realizzare nell’area ZES-ex Enichem, e per formulare in maniera partecipata e propositiva gli indirizzi da dare all’Amministrazione”.
PER TUTTA risposta il sindaco Rotice attraverso i soliti post fa sapere che «Sulla questione del misterioso investimento “Seasif”, divenuto argomento molto di moda solo nelle ultime ore, da mesi in qualità di Sindaco di Manfredonia ho preso una posizione netta, messa nero su bianco con diverse note documentate, quasi in solitudine rispetto agli altri soggetti istituzionali coinvolti pronti a stendere tappeti rossi ai proponenti». Dà quindi notizia di riunioni tematiche convocate il 12 e 29 dicembre e 17 gennaio presso l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale: «ho mostrato sin da subito le mie perplessità e contrarietà all’investimento rispetto alla traiettoria di sviluppo futuro intrapresa da Manfredonia». Rotice scrive nel post di aver «riferito pubblicamente della mia posizione nelle comunicazioni degli ultimi Consigli comunali, al Vescovo Padre Franco Moscone ed al Coordinamento delle Associazioni “Ambiente e Salute” impegnate nel “No Energas”. Con note indirizzate a Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Terminal Geochem srl, Studio Legale Magistro, Consorzio ASI Foggia, Termomeccanica Ecologia SPA, Comune di Monte Sant’Angelo, Regione Puglia, Capitaneria di Porto di Manfredonia, Confindustria Foggia e Commissario ZES Adriatica, ho formalmente manifestato le perplessità dell’Amministrazione comunale di Manfredonia».
DA PARTE delle Associazioni tirate in ballo da Rotice, si chiede il perché di tanta segretezza su un argomento di pubblico interesse: «Rotice continua a ritenere il Comune di Manfredonia una propria azienda della quale non deve rendere conto a nessuno. Non è così, il Comune è la casa dei cittadini e deve essere aperta e trasparente».
Michele Apollonio
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