Una «risorsa incongrua». Insomma, non adeguata rispetto «ai grandi impegni che la Rai ha nella gestione del servizio radio-televisivo». Era il 12 otto
Una «risorsa incongrua». Insomma, non adeguata rispetto «ai grandi impegni che la Rai ha nella gestione del servizio radio-televisivo». Era il 12 ottobre del 2021 quando l’ad Rai Carlo Fuortes – arrivato alla guida di Viale Mazzini qualche mese prima, a luglio – snocciolava davanti alla Commissione di vigilanza queste considerazioni sul canone Rai. Sul quale, sottolineava allora, la riforma che lo ha portato a essere pagato nella bolletta elettrica avrebbe, numeri alla mano, portato due innegabili vantaggi: 7 milioni di paganti in più e un tasso di evasione per in canone ordinario sceso dal 27% a una percentuale inferiore al 5 per cento.
Giorgetti: Canone fuori dalle bollette
Altri tempi. La luna di miele fra la politica e l’ad (che nella sua prima intervista a Repubblica due anni fa un po’ improvvidamente disse: «I partiti non bussano alla mia porta») sembra finita da tempo. Complice anche il cambio della maggioranza di Governo. Ora, nel pieno della settimana del Festival di Sanremo – che peraltro di polemiche ne ha generate e ospitate a iosa, mai come quest’anno verrebbe da dire – Giancarlo Giorgetti, titolare del dicastero dell’Economia che peraltro è l’azionista della Rai, ha dichiarato che il canone andrà tolto dalla bolletta. «Quest’anno – ha affermato Giorgetti, parlando ad un evento elettorale della Lega a Roma – io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento».
Le richieste della Ue
Tutto dipende dal fatto che il destino del canone Rai – in bolletta da quando questa destinazione è stata predisposta nel 2015 dal governo Renzi per contrastare la diffusa evasione sull’imposta per la Tv pubblica – ha finito per incrociarsi con Bruxelles dopo che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) il Governo si è da una parte impegnato ad aumentare la trasparenza nella bolletta elettrica e dall’altra a eliminare, come imposto dalla Ue, la richiesta in capo ai fornitori di riscuotere «charges unrelated to the energy sector», vale a dire tasse non collegate al settore dell’energia. Nonostante dibattiti, annunci e ordini del giorno, come quello su proposta di alcuni parlamentari e approvato ad aprile dall’allora Governo Draghi, il canone è comunque rimasto in bolletta. Anche perché la voce è nei fatti scorporata e ben visibile all’interno della bolletta. Motivo questo che è sempre stato portato avanti dalla Rai per sostenere la tesi della mancanza di un obbligo di togliere il canone dalla bolletta elettrica.Il nodo dei conti Rai
Di sicuro l’idea che possa uscirne fa tremare i polsi ai piani alti di Viale Mazzini. Come riferito nei documenti di presentazione del budget 2023 approvato a fine gennaio dal Cda Rai, il 69% delle risorse della Tv pubblica nel’anno in corso arriverà dal canone. Il tutto con una posizione finanziaria di gruppo in peggioramento a -650 milioni. Di questi -541 milioni solo dalla Rai, senza considerare la controllata Rai Way. Chiaro che con questi numeri qualsiasi indicazione che tolga certezza alle entrate genera più di un timore. Il che vuol dire che un ritorno dell’evasione o, ancora peggio, la cancellazione del canone che è tesi che torna ciclicamente nel dibattito politico.
Dal 2016 canone rateizzato in bolletta
Stando all’oggi, è da luglio 2016 che il canone di abbonamento alla televisione per uso privato viene rateizzato nella bolletta elettrica. Paga il canone ciascun cliente intestatario di un’utenza di energia elettrica nell’abitazione di residenza. L’importo del canone di 90 euro viene addebitato per famiglia anagrafica, indipendentemente dal numero di televisori posseduti, suddividendolo in 10 rate mensili da gennaio ad ottobre. Il canone si può pagare con addebito sulla pensione: per poter pagare il canone TV direttamente con addebito sulla pensione, è necessario farne richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento.
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